San Girolamo penitente nel deserto
dipinto,
1569 - 1569
Da Ponte Jacopo Detto Jacopo Bassano (1515 Ca./ 1592)
1515 ca./ 1592
Soggetti sacri: La Madonna col Bambino in gloria e San Girolamo penitente
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Da Ponte Jacopo Detto Jacopo Bassano (1515 Ca./ 1592)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
- INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo il Verci (1775) il dipinto fu squarciato da una scala e riparato p oi dal Trivellini. Nel 1963 fu restaurato da A. Lazzarin. Si trovava origi nariamente sull'altar maggiore nella chiesa dei Padri Riformati di Asolo. Divenuto demaniale con le soppressioni, fu destinato al Palazzo Reale di V enezia (1812 ca.). Nel 1866 fu trasferito a Vienna per un breve periodo. R estituito allo stesso Palazzo reale veneziano, fu poi concesso alle Galler ie (1930 ca.), dove restò esposto fino al 1957 (Moschini Marconi 1962; Rea rick 1992). Sulla pietra dinanzi al Crocefisso, su cui è inginocchiato il santo si legge la scritta: 1569 / G.s A. P. P. B. F. che va così sciolta: Giacomus A Ponte Pictor Bassanensis Fecit. Si tratta di un'invenzione di J acopo realizzata con l'intervento di aiuti. L'Arslan (1931, 1960) riteneva appartenesse al figlio Leandro, anche se allora il ragazzo aveva appena 1 0 o 12 anni, soprattutto la "Madonna col Bambino". Bettini (1933) riconosc eva genericamente l'in- tervento della bottega. Per Pallucchini (1957, 197 7-78, 1981) il primogenito Francesco sarebbe autore della gran parte del p aesaggio. Rearick (1962) dopo aver pensato ad un intervento di Francesco n ella parte superiore "è ora più incline a vedere in questa mano particolar mente torpida quella di Giambattista allora sedicenne" poiché "Francesco e ra e sarebbe sempre stato più abile" (1992). Appartiene a Jacopo l'audace soluzione di concepire la figura del santo rimpicciolita nell'oscurità del paesaggio, apparentemente senza conforto nella sua solitudine, la Madonna infatti che pure è sopra di lui, sembra assorta in altri pensieri. Come o sserva giustamente il Rearick, se leggiamo l'opera cancellandone la parte superiore, la scena assume un tono di struggente malinconia, con la scarna figura di Girolamo appena illuminata, circondata dagli attributi consueti , tra cui il leone gemente. Sembra quasi che l'artista abbia volutamente r idotto la monumentalità dell'antecedente "San Girolamo nel deserto" delle stesse Gallerie (cat. n. 652), per aumentare il coinvolgimento dell'osserv atore e stimolare la sua emozione. Il dipinto, da lungo tempo nei depositi , è stato trascurato dalla critica fino alla recente rivalutazione del Rea rick
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500401649
- NUMERO D'INVENTARIO 920
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0