La Deposizione. compianto sul Cristo morto
dipinto,
1540 - 1560
Soggetti sacri: compianto sul Cristo morto
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 228
Larghezza: 295
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ATTRIBUZIONI
Robusti Jacopo Detto Jacopo Tintoretto (1518/ 1594)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
- INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si trovava originariamente nella chiesa di Santa Maria dell'Umiltà, soppre ssa nel 1806 e demolita nel 1821, dove il Boschini (1664) la ricorda "sopr a l'altare" e lo Zanetti (1733) "sopra il finestrone". Divenuta demaniale, fu successivamente assegnata all'Accademia (Moschini Marconi 1962). A par te il Wilde (1938) e il Von Bercken (1942) che la collocano negli anni 154 7-50, e il Levie (1953) che la ritiene del 1552-53, la critica concorda qu asi unanimemente per una datazione intorno agli anni sessanta, anche per l a vicinanza con la "Probatica piscina" della chiesa di San Rocco del 1559. Tuttavia per il Pallucchini (1962-63; 1965) la decisa accentuazione chiar oscurale permetterebbe forse di ritardarla di qualche anno. Esiste al Kuns thistoriches Museum di Vienna un'analoga composizione, più dilatata e comp rendente anche la figura di Nicodemo, considerata autografa intorno al 154 7-49 da Pallucchini, Rossi (1982) e dalla Chiari Moretto Wiel (1994), ma g ià in passato indicata opera di una personalità attiva nella bottega di Ti ntoretto come ribadisce recentemente Marinelli (in Tartuferi 1995). Di ess a ritroviamo una copia di qualità più scadente alla Galleria Palatina (inv . 1912, n. 248). E' probabile che entrambe derivino da un perduto prototip o tintorettesco, delle quali, senz'altro più vicina al maestro è la tela d i Vienna. Comunque sia esse esprimono un'idea che verrà ripresa nel nostro dipinto, in cui la concentrazione delle immagini, l'esclusione di alcune figure tradizionali carica di pathos la scena, raggiungendo esiti di strao rdinaria drammaticità. Il compianto sul Cristo morto e deposto dalla croce non ha riscontro nei Vangeli, ma ricorre nella letteratura mistica mediev ale. Secondo la tradizione dovrebbero essere presenti, oltre la Madre col Figlio, Giovanni, Maria Maddalena, le tre Marie, Giuseppe d'Arimatea e Nic odemo (Manno 1994). Tintoretto ha serrato il gruppo intorno al Cristo, eli minando Giovanni, Nicodemo e due delle Marie. Persino la croce, ai cui pie di si svolge l'evento, si intravvede appena, mentre per terra a destra alc uni strumenti, martello e tenaglie, suggeriscono la consumazione del sacri ficio. L'invenzione è di chiara ascendenza manieristica, oltre che da Dani ele da Volterra non mancano suggestioni, soprattutto nella Madonna, dalla "Crocifissione" di Cremona del Pordenone (Pallucchini, Rossi 1982). Ma l'a rtista interpreta questi suggerimenti con una visione cromatica di cupo sp lendore e una sensibilità compositiva già protobarocca. Pochissimi anni pi ù tardi dipingerà un'altra "Deposizione" per la "Procuratia de Supra" (Rid olfi 1648), oggi a Brera, molto vicina stilisticamente alla nostra per la quale riceverà un primo pagamento il 19 febbraio 1563 (Hadeln 1911). Il di pinto è stato inciso in tre stati da Aegidius Sadeler, da Rolande de Bolte n (Chiari Moretto Wiel 1994), forse da Giovanni Temini (Ticozzi 1982)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500401623
- NUMERO D'INVENTARIO 217
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0