burrasca di mare

dipinto, ca 1500 - ca 1528

Figure: uomini. Oggetti: barca. Fenomeni metereologici: burrasca

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Negretti Iacopo Detto Palma Il Vecchio (1480 Ca./ 1528)
    Bordone Paris (1500/ 1571)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si trovava nella Sala dell'Albergo, immediatamente a sinistra, entrando. A questo telero si riferisce quasi sicuramente la deliberazione della Scuola del 5 novembre 1534 che descrive la Sala dell'Albergo decorata "di pitture" compreso "el quadro che fra giorni sar�consegnato". Esso dovette rimanere incompiuto o in qualche modo danneggiato dopo la sua esecuzione, come prova il grande inserto a destra, con la barca contenente il pescatore e i tre santi, che �stata concordemente attribuita a Paris Bordon. Prima di esporlo alle Gallerie nel 1830, venne aggiunto, a cura di Sebastiano Santi, anche l'inserto in basso a sinistra col pesce sampietrino, per ricostruire la lacuna corrispondente all'apertura di una porta. Il soggetto raffigura, insieme col telero successivo, la leggenda che narra come nella notte del 25 febbraio 1341 si fosse scatenata una spaventosa bufera, con un'altissima marea. A un vecchio pescatore che aveva trovato rifugio sotto un ponte, nel luogo chiamato poi Terranova, dove sorsero i granai pubblici e ove si trovano ora i giardini ex reali, venne incontro un uomo, giunto dalla vicina chiesa di San Marco, che lo invit�a traghettarlo nell'isola di San Giorgio, dove imbarc�un secondo sconosciuto. Si diresse poi verso San Nicol�del Lido, dove entr�nella barca una terza persona. Mentre la tempesta infuriava, san Marco, san Giorgio e san Nicol�si manifestarono al pescatore. Ed ecco apparire nel mare ribollente una galera con un'innumerevole quantit�di diavoli che si dirigevano verso la citt�per distruggerla. Ma per intercessione dei tre santi la nave sprofond�negli abissi. All'attonito pescatore, Marco, prima di ritornare come gli altri nella sua chiesa, consegn�un anello da portare al doge, a testimonianza degli avvenimenti a cui aveva assistito. Il veliero al centro fu ispirato ad un disegno di Lorenzo Lotto per una delle tarsie di Santa Maria Maggiore di Bergamo. L'attribuzione del dipinto, resa pi difficile dai successivi interventi, �sempre stata problematica. Nel 1550 il Vasari lo assegnava a Giorgione, ma nell'edizione del 1568 lo attribuiva a Palma senza esitazioni. E' probabile infatti che il dipinto, dopo la scomparsa del Mansueti tra il 1527 e il 1528, venisse affidato all'artista, confratello della Scuola dal 1513 fino alla morte, avvenuta il 30 luglio 1528. la commissione sarebbe avvenuta quindi nel periodo immediatamente precedente la morte di Palma stesso che potrebbe non aver avuto il tempo di finire il telero, terminato o riparato da Paris Bordon nel 1534
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500401210
  • NUMERO D'INVENTARIO 516
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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