Ritratto della Sig.na Teresa Vignola. ritratto femminile

dipinto 1915 - 1918

Ritratto a figura intera di tre quarti di giovane donna dai capelli rossi raccolti e occhi azzurri, con un lungo abito nero con ampie maniche; sorregge con la mano destra un velo svolazzante fissato al grande cappello nero piumato; il volto è rivolto verso destra, lo sguardo è assorto, il corpo, in torsione, è ruotato a destra. I piedi non sono visibili. Dietro la figura sono dipinte alcune piante di limoni e, sulla destra, una fontana di marmo rosa, mentre sullo sfondo si intravede uno scorcio del lago di Garda ed il cielo azzurro

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • ATTRIBUZIONI Savini, Alfredo (1868 - 1924): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna Achille Forti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo della Ragione
  • INDIRIZZO cortile Mercato Vecchio, 6, Verona (VR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela appare dipinta su entrambi i lati. Il retro presenta infatti un ritratto di Laura, la figlia maggiore di Savini. A questo proposito si riporta di seguito il testo della scheda relativa al dipinto - a cura di Patrizia Nuzzo e Angela Tagliaferro - pubblicata nel catalogo della mostra del 2024 'Dinastia Savini' (pp. 250-252) citato in bibliografia: ---------- -«'Ritratto della Sig.na Teresa Vignola' (recto), 1915-1918, olio su tela, 149,4 x 81,4 cm, inv. 6099-1C-2175. Provenienza: non rinvenuta. Con lettera del 21 febbraio 1974 (Prot. 101, Pos. M/10/7D), Licisco Magagnato esprime parere favorevole al prestito, per la mostra al Complesso Monumentale del Baraccano a Bologna, del dipinto indicato al n. 4 in elenco, 6099/2175 come 'Ritratto femminile'- olio tela 150x80 - Assic. £ 750.000. -----------------'Ritratto della figlia' (verso), 1913-1915, olio su tela, 155,5 x 74 cm. Firmato in basso a destra: “A Savini” (con le lettere A e S intrecciate), inv. 6099-1C-2175, n. 2. Provenienza: non rinvenuta. ----------------------------------La tela è dipinta su entrambi i lati. Sul recto vi è il 'Ritratto della Sig.na Teresa Vignola', sul verso il 'Ritratto della figlia' (Laura). Per il dipinto sul recto si è stabilito di restituire all’opera il titolo originale, ovvero 'Ritratto della Sig. na Teresa Vignola', così come appare nel catalogo della prima Esposizione Pro Assistenza Civica (Museo Civico, 7 aprile-10 maggio 1918, sala II, 'Mostra del Ritratto'), p. 14, opera n. 14. In occasione di questa importante rassegna Alfredo Savini è presente in veste di pittore, di rappresentante del Comitato d’Onore e come membro della Commissione esecutiva. Il ritratto è ricordato con il medesimo titolo nell’articolo 'L’Esposizione d’Arte Pro Assistenza Civica' di Lionello Fiumi, apparso su “L’Adige” (9-14 aprile 1918). Si è scelto di collocare l’esecuzione del dipinto tra il 1915 e il 1918. L’anno in cui si tenne la mostra, sopra citata, costituisce il termine ante quem per la datazione, mentre quello post quem scaturisce dalla stessa biografia dell’effigiata, ricostruita attraverso le ricerche condotte presso l’Archivio di Stato di Verona. La giovane donna ritratta è Teresa, figlia di Filippo Nereo Vignola (1873-1942), pittore, poeta, studioso, assistente alla Direzione del Museo Civico di Verona, presidente dell’Accademia Cignaroli ai tempi delle mostre ‘Pro Assistenza Civica‘ (compare nel catalogo della prima esposizione come membro nel Comitato d’Onore insieme ad Alfredo Savini), presidente dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona dal 1928 al 1931, podestà dal 1928 al 1930. Teresa nasce il 19 dicembre 1899 a Verona (come risulta dal Registro Atti di nascita del Comune di Verona, anno 1899, p. 111-112, n. 1850, Archivio di Stato di Verona) e si sposa, sempre a Verona, il 27 aprile 1922 (Registro degli Atti di Stato Civile, Atti di Matrimonio, Anno 1922, parte I, p. 113, Archivio di Stato di Verona). Per il matrimonio della figlia con il capitano Umberto Presti, Filippo Nereo darà alle stampe un piccolo libello - conservato presso la Biblioteca d’Arte del Museo di Castelvecchio di Verona - che raccoglie alcune sue poesie e una dedica personale in apertura. Nel dipinto di Savini la giovane Teresa dimostra un’età compresa tra i 16 e i 19 anni e, come dice il titolo, è ancora ‘signorina’ dal momento che si sposerà a 22 anni. Successivamente alla mostra del 1918, più volte citata, sono stati attribuiti al dipinto, nel corso dei decenni, diversi titoli e datazioni, alcune delle quali sono di seguito riportate: --1. 'Figura femminile in nero', 1903: Mostra commemorativa di Alfredo Savini, catalogo della mostra, Presentazione di G. Brugnoli, Bologna, 1974, p. 17, n. 20, fig. 7; -- 2. 'Figura femminile in nero' - sul retro 'Ritratto della figlia': Felice Casorati a Verona, catalogo della mostra, a cura di S. Marinelli, Milano, 1986, p. 108; -- 3. 'Ritratto di Emilia Vignola', 1903: scheda OA, catalogazione Soprintendenza Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti di Verona, 1994 (alla voce OSS. si legge: “La figura ritratta era la moglie del pittore Giuseppe Miolato”. In realtà Miolato, allievo di Savini, si chiamava Gaetano ed effettivamente sposa Emilia Vignola nel 1911); -- 4. 'Signora Teresa Vignola': G. P. Marchini, Savini Alfredo, in Dizionario biografico dei Veronesi, a cura di Franco Maria Viviani, Verona, 2006, vol. II, pp. 738-740; 5. -- 'Emilia Vignola', 1909: Liberty. Uno stile per l’Italia moderna, catalogo della mostra, a cura di F. Mazzocca, Milano, 2014, p. 317, n. 258-- 6. 'Signora Teresa Vignola': A. Cibin, Filippo Nereo Vignola. Dipinti inediti e novità documentarie, in “Verona Illustrata“, n. 34, 2021, pp. 153-166. In relazione all’ annotazione inserita nella scheda OA della Gam del 1994 (cfr. punto 3), si è cercato di approfondire l’identità di Emilia (1885-1978) il cui nome appare citato qui per la prima volta accanto al cognome Vignola. Per verificare l’attendibilità di questa informazione si è fatto un primo riscontro sulla base dei dati anagrafici disponibili, per poi raccogliere memorie e testimonianze presso la famiglia Miolato-Vignola, senza però approdare ad alcuna evidenza rispetto all’ipotesi che l’effigiata possa essere Emilia. -------------------------------- Per il 'Ritratto della figlia' sul verso: la bambina raffigurata è la figlia maggiore del pittore, Laura, nata il 4 gennaio 1903 a Verona. Savini ha, inoltre, una figlia più piccola, Adonella, nata il 21 dicembre 1910 a Bologna, che muore, a soli 13 anni, nel 1923. L’identificazione della giovane effigiata si ricava dalle numerose fotografie rinvenute nel Fondo Savini, conservato presso l’Archivio Diocesano di Verona. Nel dipinto la bambina sembra avere un’età compresa tra i 10 e i 12 anni. Questo fa supporre che la datazione possa collocarsi tra il 1913 e il 1915. -----------------------------Ipotesi sulla genesi dell’opera: È stato alquanto complesso ricostruire le tappe della realizzazione del doppio ritratto e decisamente sorprendente il risultato. L’indagine svolta a partire dal supporto (una tela di lino a trama e ordito a 'saia diagonale') ha rivelato che Savini avrebbe dipinto in un primo momento il verso della tela che ritrae la figlia Laura e, in un secondo tempo, in modo inaspettato, il recto con Teresa Vignola. L’anomalia deriva dal fatto che l’artista sembra tendere inizialmente la tela non dal lato già preparato con un’imprimitura industriale, ma dal lato posteriore, dove la superficie appare grezza, motivo per cui applica egli stesso una sottile preparazione, propedeutica alla stesura del colore. Si è giunti a questa conclusione grazie ad una serie di osservazioni, condotte dalle restauratrici della Galleria, a seguito delle deformazioni subite nel tempo dal supporto proprio a causa della duplice dipintura. Nel corso dell’indagine la tela è stata schiodata dall’attuale telaio di legno in modo da poter meglio analizzare il retro dell’opera nella sua interezza. Si è potuto così constatare che il dipinto sul verso (che ritrae la figlia del pittore) è più lungo e stretto rispetto a quello sul recto; l’asta inferiore del telaio nasconde oggi le scarpe della bambina avvolte sul listello di fondo e la firma dell’artista apposta in basso a destra. Dall’ispezione dei buchi lasciati dai chiodi - che dovevano servire a fissare la tela sul telaio originale - visibili solo sul retro (‘lato bambina’) si è arrivati a comprendere che essi sono stati coperti da Savini con lo stucco, ancora visibile, sul lato ‘nobile‘ della tela nel momento in cui si apprestava a realizzare il ritratto di Teresa Vignola. Quindi inizialmente l’artista dipinge, sul verso della tela, la figlia Laura in piedi davanti ad una parete, forse sotto un portico, mentre alle sue spalle si staglia il riflesso della luce che proviene frontalmente da un’apertura a lunetta. Le campiture sono ben definite, la materia pittorica magra, senza spessore, le pennellate sono regolari e le superfici nette. Il colore viene steso con moderazione, quasi con parsimonia. Solo le forme astratte, che descrivono la parete di fondo sbrecciata, appaiono veloci e corpose. In un secondo tempo, a seguito della commissione avuta probabilmente dall’amico Filippo Nereo Vignola, esegue, sul lato libero della tela, il ritratto di Teresa. Modifica l’impianto pittorico e accorcia il telaio nella parte inferiore cosicché i piedi della bambina, sul retro, insieme alla firma, vengono occultati, non più visibili. Questa volta l’artista dipinge una superficie più ampia nel senso della larghezza. La tecnica pittorica appare di tutt’altra natura: le pennellate di colore si presentano ricche di materia ed i colori saturi e vibranti. In seguito la cornice originale viene sostituita con quella attuale, più stretta; la tela viene ridotta nelle sue dimensioni, il telaio sostituito e arrangiato con un altro, scelto dall’artista. È infatti ancora riconoscibile la tavolozza di colori presente sulla superficie del legno. A causa del ridimensionamento del telaio originale, una porzione laterale dello sfondo del ritratto di Teresa Vignola con la vegetazione e i limoni viene ad essere occultata, ripiegata all’interno del nuovo telaio. Resta alquanto oscuro il motivo per il quale, da un punto di vista operativo, l’artista abbia riutilizzato una tela precedentemente dipinta per la realizzazione di un’opera così rilevante quale poteva essere il ritratto della figlia di Filippo Nereo Vignola, personalità in vista nella Verona dell’epoca, con cui Savini ebbe un rapporto di familiarità per motivi professionali e di amicizia. A tale proposito si ricorda che, in occasione della mostra postuma dedicata all’artista nel 1925 dall’Accademia di Belle Arti di Verona, lo stesso Vignola redige la prefazione in catalogo e, sempre in quell’anno, si fa interprete, come Assessore, all’interno della Giunta, per l’acquisizione dell’opera 'Contadinella' a favore del Museo Civico.»
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500330621
  • NUMERO D'INVENTARIO 6099-1C-2175
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Verona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
    2019
    2018
    2017
    2014
    2013
    2012
    2010
  • ISCRIZIONI sulla cornice, in basso - SAVINI ALFREDO-Verona 1868-1924/ RITRATTO FEMMINILE - non determinabile - capitale alto-basso, corsivo alto-basso, numeri arabi - a stampa su etichetta di carta -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Savini, Alfredo (1868 - 1924)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1915 - 1918

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE