Padiglione in muratura, con decorazioni in marmo rosso di Verona. E' sorretto da semplice coppia di colonnine lisce, con doppio collarino e capitello corinzio, poggianti su mensole fogliate. Ha pareti interne intonacate con tracce di sinopia (vi si riconosce una testa di profeta, entro compasso polilobato). L'arco ogivale presenta ghiera e sottogronda profilate con fregio fogliaceo. Il tetto è a doppio spiovente in marmo bianco. Il padiglione contiene internamente una lapide e l'arca di Aventino Fracastoro, la quale posa sopra una coppia di mensole a fogliami, sormontate da protomi leonine. Il sarcofago presenta molteplici profilature e colonnette tortili laterali. Al centro della fronte sono scolpiti a bassorilievo la Vergine col Bambino in Trono con Aventino Fracastoro orante (di proporzioni minori, ha veste da medico ed è inginocchiato e di profilo), tra due stemmi della Famiglia Fracastoro (scudo profilato con campo liscio, interzato da fascia intrecciata: capo con mezzo liocorno rampante). La cornice è fatta da un'alta fascia di fogliami. Superiormente si trova il defunto, giacente su un letto con i medesimi abiti: ha le mani incrociate ed un libro
- OGGETTO monumento funebre
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MATERIA E TECNICA
marmo biancone di Verona/ scultura
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Fermo Maggiore
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento sepolcrale è databile fra il 1368, anno della morte di Aventino Fracastoro, ed il 1368, data dell'iscrizione sulla lapide. Riferibile ad ambiente veneto, mostra fattura e tipologia alquanto diffusi nella seconda metà del XIV secolo. M. T. Cuppini (1969) ritiene che l'opera sia dello stesso lapicida che scolpì a Padova, nel chiostro del Capitolo del Santo, l'arca di Corrado e Daniele Sala, ed a Vicenza la tomba di Alberto Bilante (chiesa di San Bartolomeo) e le due arche Thiene (chiesa di Santa Corona). Comunuque sia, il sepolcro si inserisce nel gruppo di quei monumenti che, dal sepolcro di Giovanni Della Scala di Andriolo de' Santi a quelli di Barnaba e Filippo Guantieri, denotano forti influssi veneziani, nel tipo dell'arca, e toscani. Gli affreschi del sottarco e della lunetta (Incoronazione della Vergine e fascia con Quattro Profeti entro compassi), di cui rimane traccia nella sinopia, sono ora conservati nel Museo di Castelvecchio. Vennero staccati nel 1958
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500261874A-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 1978
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0