croce processionale - bottega veneta (seconda metà sec. XVI)

croce processionale,

Innesto cilindrico liscio; nodo a doppio corpo la cui parte inferiore sagomata a coppa e' decorata con fini ornamenti sbalzati rappresentanti tre testine di putti alati raccordate da festoni vegetali e motivi floreali. La sezione superiore del nodo e' foggiata a campana espansa con bordo baccellato e decorazioni vegetomorfe nella parte incavata e sul cupolino sommitale mentre tre appendici ad ansa e doppia voluta sono ivi applicate. La croce realizzata in lamina liscia semplicemente delineata da una doppia scanalatura parallela che circonda tutta la sagoma. Braccia e montante hanno le estremita' elegantemente biforcate mentre le terminazioni sono polilobate per una combinazione di un quadrato con un quadrilobo. Appendici fuse in rame dorato (risultano 5 mancanti) sono applicate su tutte le terminazioni lobate e sul monte e sono costituite da piccole testine angeliche con volute e fregi fitomorfi. Recto: Cristo Crocifisso in fusione a tutto tondo e' applicato al corpo della croce su di una seconda croce piu' piccola dal fondo fittamente bulinato e sormontato dal cartiglio INRI disposto obliquamente. Sulle terminazioni polilobate sono applicate le seguenti figure, tutte ricavate a mezzo busto per fusione fuori opera e rifinite a cesello: in alto Dio Padre con la croce imperiale

  • OGGETTO croce processionale
  • MATERIA E TECNICA metallo/ laminazione/ argentatura/ doratura/ cesellatura/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Veneta
  • LOCALIZZAZIONE Montebelluna (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La struttura della croce e' tradizionale con richiami quattrocenteschi come la sagoma polilobata e le peculiari biforcazioni delle braccia che ritroviamo anche nei crocifissi lignei dipinti del secolo XIV e nelle croci astili di rame dorato di bottega veneziana del secolo XV. Le raffigurazioni sono tutte lavorate fuori opera e denotano la mano di uno scultore importante per quanto purtroppo anonimo. La loro manifattura risulta di notevole livello qualitativo e va riferita alla tradizione veneta tardo rinascimentale in ambito sansoviniano con influssi di un manierismo e naturalismo cinquecentesco molto avanzato quale si esprime nei lavori di Alessandro Vittoria (TN 1524, VE 1608) e di Girolamo Campagna (VR 1550, Ve 1626 circa).L'oggetto viene collocato cronologicamente percio' verso la seconda meta', fine del secolo XVI. Notevoli le analogie con le croci astili di Domegge e di Valle di Cadore (in arte del 1600 nel Bellunese catalogo della mostra argenti a cura di G. Mariacher, Padova 1981) e con quelle conservate nella chiesa di San Nicola a Perasto e nella chiesa di San Lorenzo a Verbosca nell'isola di Lesina, attribuite a Tiziano Aspetti. Nell'archivio Prepositurale di Montebelluna si e' rinvenuto un preventivo dell'orefice ed argentiere vicentino Luigi Merlo (datato 14 luglio 1846) riguardante il restauro di una Croce astile (sostituzione di rosette d'argento e gigli di rame, doratura) che riteniamo si riferisca all'oggetto qui in esame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500235659
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sul cartiglio - INRI - lettere capitali -
  • STEMMI Sui bracci della croce - civile - Marchio - Leone di San Marco e un altro illeggibile
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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