assunzione della Madonna

dipinto, ca 1550 - ca 1599

Nella parte centrale del dipinto, di forma rettangolare, e' raffigurata la Madonna, in veste rosata, manto blu e volo bianco, in atto di salire al cielo, con le braccia aperte e gli occhi volti in alto, entro una mandorla di luce dorata, contornata da nubi cinerine tra cui svolazzano quattro angioletti. Nella parte inferiore, rispettivamente a sinistra e a destra, in primo piano, sono colti S. Antonio Abate e S. Ludovico, eretti, quasi di profilo, con lo sguardo rivolto all'Assunta. Il primo veste il consueto saio marrone e si sostiene al bastone a forma di tau, ai suoi piedi e' dipinta la lucerna rossa; S. Ludovico, invece, indossa un piviale viola damascato su una veste chiara, e, tra le braccia incrociate al petto, regge il pastorale, mentre la tiara e' posata a terra. In basso, nello sfondo, si apre un paesaggio montano con gli alberi e un villaggio di poche case nel fondovalle. Alle spalle di S. Antonio s'innalza un grande albero frondoso. In origine il dipinto era completato da una lunetta

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • ATTRIBUZIONI Dal Ponte Jacopo Detto Jacopo Bassano (cerchia)
  • LOCALIZZAZIONE Asolo (TV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala era collocata in origine sull'altare della Beata Maria Vergine dei battuti, ora di S. Prosdocimo, sostituita nel 1872 con quella del Damini e appesa alla parete settentrionale del duomo (COMACCHIO 1981). In occasione del restauro del 1950 la pala fu defalcata della parte superiore, la lunetta raffigurante la SS. Trinita', in quanto, a giudizio del restauratore Mauro Pelliccioli e della Soprintendenza di Venezia, rappresentata dal prof. Vittorio Moschini (COMACCHIO 1981) essa era "una grossolana aggiunta posteriore"; da allora la lunetta non venne piu' ricongiunta al dipinto e tuttora e' conservata in cattive condizioni nel magazzino annesso alla chiesa. Nominata per la prima volta nella visita pastorale del 1625 (COMACCHIO, 1974), l'opera fu citata in seguito da vari autori (RIDOLFI, 1648; VERCI, 1777, FEDERICI, 1803) finche' l'Arslan (1931) e il Berenson (1945), nominando anche la SS. Trinita', ne misero in luce l'affinita' iconografica con l'Assunta di Lorenzo Lotto, conservata nella stessa chiesa; il primo, in particolare, in base all'analisi stilistica la inseri' nel corpus delle opere dell'artista posteriori al 1560.Lo Zampetti (1957), riaffermando la dipendenza solo iconografica dal quadro del Lotto (MAGAGNATO, 1952), accetta tale collocazione proponendo di spostarla verso il 1565, dopo il Magagnato (1952) l'aveva posta tra il 1550 e il 1555. Vari autori hanno equivocato nell'identificazione del Santo Vescovo che nominano o come S. Basilio (ARSLAN 1931, BERENSON, 1945) o come S. Stefano (RIDOLFI, 1648; VERCI 1777), in realta' come nota il Comacchio (1981) e' piu' credibile l'identificazione in S. Ludovico da Tolosa perche' come tale era stato nominato nella relazione della visita pastorale del 1625 (COMACCHIO 1974) e inoltre corrisponde al Santo raffigurato dal Lotto insieme a S. Antonio Abate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500235280
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
  • ISCRIZIONI Su un sasso in basso - "IAC. S/ BASSA. s/ P." - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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