Banchetto del Doge Giovanni Corner

disegno, 1740 - 1750

Il disegno si sviluppa in orizzontale e raffigura una scena di banchetto che si svolge all'interno di una scenografica architettura. Tutta la lunghezza del foglio è occupata da una tavolata alla quale siedono al centro il doge e altre figure maschili, tre per lato. Tutte sono incorniciate dall'alto schienale. Dietro di loro una doppia apertura ad acro lascia vedere le architetture di palazzi. In primo piano quattro servitori

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ carboncino, penna, inchiostro a pennello, inchiostro bruno
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Antonio Guardi (1699/ 1760)
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno fa parte di una serie di 37 disegni (NCTN 0500187845-0500187880 e 0500195451) raccolti in tre album. Questo disegno fa parte dell’album numero due di cui fanno parte i disegni agli NCTN dal 0500187857 al0500187862, dal 0500187864 al 0500187866, 0500187868 ,0500187869, 0500187876 e 0500187879 per un totale di tredici disegni. Il disegno fa parte della serie identificata come “Fasti veneziani”, nome attribuito da Fiocco (1944). Si tratta della narrazione della storia della Serenissima, dal periodo “mitico” delle origini fino alla metà del XVII secolo. Il ciclo completo doveva contare 58 pezzi, individuati da Morassi (1975) di cui 37 presenti nella Collezione Cini. Presentano una numerazione sul verso. In passato l’intero ciclo fu attribuito a Sebastiano Ricci, come da annotazioni a matita su alcuni fogli. Dopo un aggiornamento sugli studi sono stati riconosciuti opera prima dei Guardi, come collaborazione a più mani, poi a Antonio. Antonio Guardi, come il padre, era un ottimo copista, capacità messa in campo anche in questa occasione. I disegni numerati dal «1» al «41» riprendono i cicli pittorici di Palazzo Ducale; il numero «42» si rifà a un perduto telero di Antonio Molinari; dal «43» al «48» i modelli sono dei dipinti di storia della famiglia Erizzo (descritti nell’inventario del 1714 del palazzo alla Maddalena); dal «53» al «58» i disegni celebrano san Marco con riferimento ai modelli preparatori per i mosaici della basilica di San Marco. Solamente quattro dal «49» al «52» sembrano essere invenzioni originali di Antonio Guardi e raccontano l’arrivo trionfale a Venezia e l’insediamento a Asolo della regina Caterina Cornaro. Non si sa chi sia stato a commissionare tale ciclo di disegni. In alcuni disegni si possono rilevare delle impostazioni simili, nella costruzione della composizione, con i dipinti detti “Turcherie” e quindi la datazione propende per il quinto decennio del Settecento. Fiocco riporta che furono nella collezione Morosini-Gatterburg, successivamente presso Giancarlo Stucky fino al 1941 per passare, forse intorno al 1943, nella collezione Vittorio Cini (Delorenzi 2016)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500187860
  • NUMERO D'INVENTARIO V. C. s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
    2006
  • ISCRIZIONI sul verso, angolo superiore destro - 39 - a penna, a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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