salvataggio miracoloso

dipinto,

La composizione si divide in due zone distinte: nell'angolo superiore sinistro la Vergine appare assisa con il Bambino su una nuvola, portata da angioletti e circondata dai Santi Felice e Fortunato, protettori di Malamocco. Nell'angolo inferiore destro c'è invece un folto gruppo di personaggi: i miracolati salvati dal naufragio. Alcuni si trovano già sulla riva, altri sono ancora in procinto di scendere dalla grande gondola coperta. Nello spazio vuoto tra i due gruppi un cappello vola trascinato dal vento. I colori della tela sono vivacissimi, ad esempio la dama al centro del quadro porta una ricca veste giallo antico e una copriveste più corta e leggera bianca. Questa contrasta con le calze azzurre e le scarpe rosa, con suola e tacco molto alte, tipiche calzature usate dalle donne veneziane del tempo. In braccio tiene una bambina bionda che le si aggrappa al collo, la sua veste è a righe bianche e celesti con fiocchi rossi e colletto bianco. Tutti questi colori dai toni accesi contras

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Forabosco Girolamo (1605/ 1679)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria Assunta
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fu commissionata a Gerolamo Forabosco da Giovanni Ventura come ex voto per ringraziamento allo scampato pericolo da un naufragio e destinata alla chiesa di S. Maria Assunta di Malamocco. Queste notizie ci giungono da documenti datati tra il 22 agosto e il 2 gennaio 1646-47 riguardanti una controversia tra il pittore e il committente (Arch. di Stato, Giustizia Vecchia). Il quadro viene citato dal Boschini nel 1674: "...un voto di molti Huomeni, donne, fanciulli e fanciulle che escono da una barca...". Successivamente la tela di Malamocco è ricordata dallo Zanetti (1733) e in un inventario del 1863 (Arch. Parr. Malamocco) si parla di "...il miracolo della Vergine che liberò i divoti dal naufragio avvenuto il giorno 14 giugno 1610". Pur essendo un oggetto sacro, risulta il pretesto per una vivace raccolta di ritratti ed il pittore riesce ad imprimere al "mito l'attualità del presente temporizzando l'evento nella immediatezza della sua resa pittorica". (Pallucchini, 1981). Il Fiocco (1926), seguito più tardi dallo Zampetti (1959), considera questa "...una delle più belle scene di costume seicentesco dell'arte italiana"
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500123754
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici di Venezia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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