Progetto per ancona. architettura
disegno,
1500 - 1510
Zenale Bernardino (maniera)
1436/ 1526
Personaggi: Gesù Cristo; Madonna; Maria Maddalena; San Giovanni Evangelista; Dottore della Chiesa; Santa. Figure: Angeli. Animali: cardellino
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ acquerellatura/ matita/ penna/ inchiostro di seppia
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ATTRIBUZIONI
Zenale Bernardino (maniera)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
- INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, attribuito negli Inventari al Butinone o a Scuola lombarda, 1509, è considerato dal Selvatico (1854), seguito dall'Inventario 1870, opera di Desiderio da Settignano. Per primo il Loeser (1903) lo ritiene di scuola lombarda, avvicinandolo al polittico di Butinone e Zenale a Treviglio, e reputandolo piuttosto vicino allo Zenale; mentre il Fogolari (1913) lo ritiene della scuola del Butinone, accostandolo anch'egli all'ancona della cattedrale di Treviglio. L'orientamento verso lo Zenale viene ripetuto dal Suida (1953), che considera il disegno vicino allo stile del maestro, ed è ribadito dalla Ferrari (1960), seguita dallo scrivente (1976), nel nome esclusivo del maestro, mentre la Cogliati Arano (1972) si è pronunciata a favore di Cesare Cesariano, considerando il foglio come un progetto non esecutivo per l'altare-ligneo della chiesa di S. Abbondio a Como, terminato dagli intagliatori della bottega di Giovanni Angelo del Maino nel 1514, in un anno, il 1509 della data del foglio, in cui il Cesariano, già attivo nel 1508 alla decorazione della sacrestia di S. Giovanni Evangelista a Parma, è sensibile alla cultura di Butinone e Zenale espressa nel polittico d i Treviglio, e appare sotto l'influenza di Bramante e dei primi leonardeschi, come Cesare da Sesto. Anche il Gatti (1977) conviene nell'attribuzione a Cesariano, mentre la Astrua (1978) ed il Bora (1981/1) riprendono l'attribuzione allo Zenale. La signora Cogliati Arano ci ha cortesemente comunicato un'opinione di Mina Gregori - che apparirà negli atti del Congresso sull'Umanesimo lombardo, tenutosi a Varenna nel settembre 1980 - che nota il rapporto del disegno con un'affresco in S. Maria delle Grazie a Gravedona, anch'esso datato 1509, propendendo, per il disegno, per l'attribuzione allo Zenale. Infine la Binaghi Olivari (1979-1980) propone per il disegno l'attribuzione a Giovanni Angelo del Maino, seguita dal Venturoli (1982), che lo conferma all'intagliatore pavese, al quale assegna anche il disegno delle Gallerie dell'Accademia n. 194. La relazione con l'altare ligneo di S. Abbondio a Como e la proposta di attribuzione al Cesariano, avanzate dalla Cogliati Arano, appaiono assai suggestive, per analogie che risultano sensibili soprattutto per quanto concerne la distribuzione e lo sviluppo in superficie degli elementi architettonici. Si notano, inoltre, somiglianze anche tra il gruppo della Madonna col Bambino, nel disegno, e la Madonna e Santi della chiesa di S. Eufemia a Piacenza, persuasivamente restituita al Cesariano da Augusta Ghidiglia Quintavalle (1959, pp. 51-59, fig. 30) e databile poco prima del rientro dell'artista a Milano, nel 1512. Tuttavia sembra assai difficile considerare il disegno un progetto, e sia pure un progetto non esecutivo, per l'altare ligneo di S. Abbondio, sia per le fortissime differenze iconografiche, come ha notato il Venturoli, sia soprattutto per l'impianto spaziale, illusionisticamente sviluppato nel foglio delle Gallerie dell'Accademia in un sistema complesso di ambienti coordinati e non giustapposti, più appiattito invece nell'ancona comasca, soprattutto per quanto riguarda le nicchie delle statue della Madonna col Bambino e dei Santi, nei due registri principali, e sostanzialmente divagante nella cimasa, rispetto al serrato concatenamento del disegno. Quanto alla proposta della Binaghi Olivari - che conosciamo solo nel riassunto offerto dal Venturoli - di attribuire il disegno a Giovanni Angelo del Maino, in relazione alla perduta ancona lignea della chiesa del Carmine a Pavia, del 1517, essa ci sembra carente di persuasività già il Venturoli ha notato che la descrizione dell'ancona pavese, offerta dal Bartoli (1777, Il, p. 19) meglio si adatta al disegno n. 194 delle Gallerie dell'Accademia, discusso in questo catalogo alla scheda seguente. Inoltre anche la relazione, avanzata dal Venturoli (e, supponiamo, dalla Binaghi Olivari), tra il disegno n. 197 e l'ancona lignea della chiesa dell'Assunta di Morbegno, compiuta dalla bottega di Giovanni Angelo del Maino, in collaborazione con Gaudenzio Ferrari e con Fermo Stella, tra il 1516 ed il 1518, non ci sembra persuasiva, non tanto per la differenza delle date, quanto soprattutto per i diversi esiti dell'articolazione spaziale, che nell'ancona di Morbegno, come nel caso dell'altare comasco, appare sostanzialmente sviluppata in superficie, e priva di quella tesa e lucida valenza prospettica che caratterizza invece il disegno n. 197
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500070321
- NUMERO D'INVENTARIO 197
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza speciale per il Polo Museale Veneziano
- DATA DI COMPILAZIONE 1982
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sull'architrave - 1509 - Zenale Bernardo - a penna -
- STEMMI Marchio - Lugt 188
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0