Intaglio con volute e motivi fitomorfi

tavola di refettorio, ca 1726 - ca 1729
Brasi Bortolo (notizie Prima Metà Sec. Xviii)
notizie prima metà sec. XVIII

Una delle mense del R. con gli stalli di noce massiccio a riquadri di radica di noce (7). Ogni mensa (85 x 75 x 310 cm ca) ha 4 piedi intagliati a fiorami e la tavola di un sol pezzo con sponde intagliate a motivi floreali. Ogni stallo misura 50 x 50 x 160 cm ca

  • OGGETTO tavola di refettorio
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ doratura
    legno di noce/ intaglio
    legno di noce/ pittura
    legno di noce/ scultura
    radica di noce/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Brasi Bortolo (notizie Prima Metà Sec. Xviii)
  • LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Refettorio è composto di otto mense per sette commensali, più una mensa unica situata di fronte alla porta, per l'abate, che misura il doppio. Gli stalli sono divisi in 84 elementi - di cui 19 non hanno alcuna mensa di fronte, ma giungono fino alla porta seguendo l'angolo del Refettorio - scanditi da pilastrini lesenati con volute ioniche. Queste sostengono una trabeazione con fregio e fogliami e terminano con un vaso intagliato a modanature. In complesso, elementi sobri ma variati con eleganza e una trattazione tecnica matura e abile. L'ornamento ligneo del Refettorio venne commissionato nel 1725 dall'abate Angelo IV De Angelis (Fiandrini, 1803, ff. 23, 43) e si compì sotto la direzione di Girolamo Rosa, che fornì gli emblemi e i motti esplicativi in latino per i fregi sopra gli stalli; lavorarono insieme il Biasi e il Marchiori, fino al 1730 ca (Carpanese, 1953, p. 44). Al primo sono assegnati quasi tutti i fregi del coronamento; al secondo, sarebbero attribuiti i medaglioni con le Virtù cardinali, la Madonna affiancata da due putti e due angeli con arco e frecce, fregi di maggiori dimensioni posti a segnare il passaggio tra le mense. Il Biasi aveva eseguito gli scaffali per la nuova biblioteca di S. Giustina iniziata nel 1697: qui a Praglia realizza un insieme variamente articolato anche se nella decorazione manca quasi sempre la figura umana ed il ritmo compositivo è alquanto composto e bloccato. Riguardo all'intervento del M., Semenzato (1966, p. 60) precisa che si tratterebbe del suo primo lavoro di una certa entità e vede la sua mano nella plastica dei putti e nell'abilità tecnica ormai matura dopo la scuola del Brustolon. Aggiornamento 2015: Fu eseguito in occasione dei lavori di rinnovamento dell'antico cenacolo promossi dall'abate Alberto Angeli tra il 1726 e il 1729. Esso si sviluppa lungo l'intero perimetro della grande aula quattrocentesca, cui si accede dal chiostro pensile, cuore del complesso monumentale [...] il tutto, verosimilmente, secondo il disegno fornito da fra Fortunato Abbiati da Venezia comesso in Santa Giustina. Il ritmo incalzante dei dossali privi di panche e delle antistanti mense si limita a una svariata serie di volatili e a composizioni di fiori e frutta (fig. 2-4), ben più ampia si presenta invece la gamma delle raffigurazioni - tutte accompagnate da un motto in latino inciso in un cartiglio dorato - che contrassegnano i sessantatre stalli dei monaci. Sette per ciascuna delle nove mense, questi emblemi nel loro susseguirsi formano una serrata sequenza [...] (Guerriero, 2013, pp. 423-424)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015668
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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