Natività della Vergine

pala d'altare, post 1578 - ante 1578

Impostazione tradizionale dell'episodio, con andamento verticale: dal gruppo di donne in primo piano, attorno al catino e al fuoco, allo sfondo del letto a baldacchino con la madre di Maria

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Varotari Dario (1539/1596)
  • LOCALIZZAZIONE Teolo (PD)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fa parte del gruppo di opere dell'abbazia prese in consegna da Andrea Gloria nel 1867, allora direttore del Museo Civico di Padova, in seguito alla soppressione dell'abbazia e riconsegnate dal 1936 in poi. Secondo la cronaca di Praglia stilata dal Fiandrini nel primo decennio dell'Ottocento (ms BP 127 VI, c. 40), questa tela venne commissionata al Varotari insieme alla decorazione della cappella dedicata alla Vergine in chiesa (affreschi ricoperti di calce nel 1712 e perduti) nel 1578. Non c'è nessun supporto documentario a questa affermazione ma l'analisi stilistica porta effettivamente a una datazione nell'ultimo quarto del '500, quando il Varotari dipinse altre due volte questo soggetto: proprio nel 1579 per la Scuola della Carità di Padova (affresco) e una pala d'altare per la chiesa di S. Maria delle Grazie di Venezia. Il Venturi (1934, IX, 7, p. 157) la giudica un esempio di tintorettismo piuttosto accentuato nella pennellata raggrumata d'oro nei capelli delle donne, nelle vesti e nella coperta del letto. La tela presenta un taglio verticale per tutta la lunghezza a metà esatta: venne infatti adoperata come portella dell'armadio delle reliquie prima del '700 e poi riunita. Aggiornamento 2015: Nel 1578 Dario è destinatario di una nuova convocazione a Praglia da parte di Simeone da Bologna, vicario della sacrestia, su ordine dell'abate Celso da Verona (1574-80). Al corrente di scritti dello stesso Simeone, il solito Rottigni illustra l'episodio in questi termini: "[...] il suddetto Pre Simone da Bologna teneva la cassa della Sagrestia essendo Vicario, d'ordine del Pre d. Celso da Verona Abbate, e nell'anno 1578 fece dipingere la Pala della Sagrestia, con tutta la Capella da Dario Varotari, e spese lire 202 di più fece l'ornamento di legno di detto Altare per mistro Gioanni Fiorentino e spese lire 248, e nell'anno seguente 1579 fu fatta dipingere la Cappella della Madonna dal medesmo Dario Varotari al costo di lire 60". La pala raffigurante la Natività della Vergine (fig. 26) collocata da Varotari nel 1578 sull'altare decorato da Giovanni de Manettis si trova in loco. A oltre tre anni dalla conclusione della serie delle tre pale per la chiesa, Dario ha profondamente rinnovato il suo linguaggio in senso tintorettesco, complice probabilmente un soggiorno a Venezia motivato dalla necessità di assicurare la sua presenza nel palazzo dei patrizi Vitturi onde mettere in opera pitture non precisate, commissionate per il tramite dell'amico scultore Gerolamo Campagna. Gli affreschi della sacrestia invece non sono oggi più visibili a causa dell'imbiancatura del 1712. Analogo destino ha incontrato la decorazione pittorica dispiegata nel 1579 nella cappella della Madonna, da immaginarsi stilisticamente già esito di quel compromesso tra impianti scenografici e compositivi veronesiani e diminuzione cromatica tintorettesca che caratterizza il ciclo dell'aula della padovana Scuola della Carità in lavorazione dall'anno successivo. Questo intervento chiude il sodalizio del pittore con alcuni dei più intraprendenti abati e cellerari benedettini (Mancini, 2013, p. 365)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500015551
  • NUMERO D'INVENTARIO 668
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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