divinità fluviale - l'Eufrate

rilievo, 1818 - 1828

Il bassorilievo raffigura la seconda scena dell'Ingresso di Alessandro in Babilonia: evocazione del paesaggio di Babilonia, dominato dal fiume Eufrate. Thorvaldsen lo raffigura secondo l’iconografia tramandata dall’arte classica: un uomo appoggiato a un’anfora che versa acqua, con un remo e un fascio di spighe tra le mani. Sono simboli del fiume come via d’acqua navigabile e come sostentamento per l’agricoltura. Dietro il fiume compare un accenno alla torre di Babele (cioè Babilonia) e lì accanto una belva feroce, una tigre. Thorvaldsen l’ha realizzata ‘per errore’, pensando di evocare in questo modo il fiume Tigri, che in realtà non bagna la città. Si rileva l'affondo nella realtà più umile, conferendo al fregio l’inaspettata varietà di registri stilistici che lo caratterizza come uno dei maggiori capolavori della scultura europea dell’Ottocento

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