ratto di Europa

portagioie, 1491 - 1510

Cofanetto in legno coperto di pastiglia in parte dorata con istoriate scene di storia e mitologiche e incastonata sul coperchio una moneta

  • OGGETTO portagioie
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
  • MISURE Profondità: 11 cm
    Altezza: 9 cm
    Larghezza: 16 cm
  • ATTRIBUZIONI Bottega Del Cofanetto Amor-ecouen (notizie Fine Xv-inizio Xvi Sec)
    De' Pasti Matteo (1420 Ca./ 1467-1468)
  • LOCALIZZAZIONE Curtatone (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Bottega del cofanetto Amor-Ecouen si caratterizza per la soverchiante e fitta disposizione di figurette decorate. Si ritiene che la creazione di cofanetti di questo tipo sia iniziata nella Ferrara di Leonello d'Este, nella prima metà del XV secolo, anche se i riscontri proposti da Graziano Manni tra i soggetti tipici di questi manufatti e alcune miniature e dipinti ferraresi tardo-gotici lasciano L'Occaso piuttosto perplessi. I numerosi cofanetti oggi noti sono caratterizzati da un gusto archeologico e pienamente rinascimentale che ha lasciato pensare alla Ferrara estense, ma anche a Venezia, a Padova, a Mantova o a Bologna. La frequenza di questi oggetti tra le corti estensi e gonzaghesche potrebbe essere una spia circa la loro origine. Questi cofanetti servivano da portagioie ed erano normalmente definiti negli inventari antichi come "de pasta de muschio", poiché un'essenza odorosa (muschio, ambra e zibetto) era unita alla pastiglia, per ottenere un effetto olfattivo che non siamo più in grado di apprezzare ma che aveva una notevole rilevanza. Generalmente i decori di queste cassette sono basati su un repertorio di scene e figure ricorrenti, perlopiù ispirati a temi profani romani. Le matrici, probabilmente metalliche, per realizzare i personaggi dovevano essere piuttosto limitate, utilizzate più volte anche per realizzare figure diverse; il composto una volta modellato, risultava ancora malleabile per le ultime rifiniture, permettendo così piccole variazioni. La pastiglia risulta costituita in larga prevalenza da bianco di piombo con aggiunta di solfati e di un legante proteico, oppure, secondo l'ipotesi di Maria Donata Mazzoni, di una miscela di colla forte, colofonia, olio di lino, gesso di Bologna e bianco di piombo. I fondi venivano dorati e punzonati, e quindi decorati a pastiglia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303269975
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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