testa di Pompeo presentata a Cesare

portagioie, ca 1500 - ca 1500

Cofanetto portagioie interamente istoriato sui quattro lati con scene di storia romana. Coperchio a vassoio con presa a rosetta, con motivi decorativi a ghirlande e mascheroni. Piedi a bulbo schiacciato. Cofanetto in legno coperto di pastiglia, in parte dorata

  • OGGETTO portagioie
  • MATERIA E TECNICA legno/ doratura a pastiglia
  • MISURE Profondità: 13 cm
    Altezza: 19 cm
  • ATTRIBUZIONI Bottega Dei Temi Morali E Amorosi (notizie Xvi Sec)
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si ritiene che la creazione di cofanetti di questo tipo sia iniziata nella Ferrara di Leonello d'Este, nella prima metà del XV secolo, anche se i riscontri proposti da Graziano Manni tra i soggetti tipici di questi manufatti e alcune miniature e dipinti ferraresi tardo-gotici lasciano L'Occaso piuttosto perplessi. I numerosi cofanetti oggi noti sono caratterizzati da un gusto archeologico e pienamente rinascimentale che ha lasciato pensare alla Ferrara estense, ma anche a Venezia, a Padova, a Mantova o a Bologna. La frequenza di questi oggetti tra le corti estensi e gonzaghesche potrebbe essere una spia circa la loro origine. Questi cofanetti servivano da portagioie ed erano normalmente definiti negli inventari antichi come "de pasta de muschio", poiché un'essenza odorosa (muschio, ambra e zibetto) era unita alla pastiglia, per ottenere un effetto olfattivo che non siamo più in grado di apprezzare ma che aveva una notevole rilevanza. Generalmente i decori di queste cassette sono basati su un repertorio di scene e figure ricorrenti, perlopiù ispirati a temi profani romani. Le matrici, probabilmente metalliche, per realizzare i personaggi dovevano essere piuttosto limitate, utilizzate più volte anche per realizzare figure diverse; il composto una volta modellato, risultava ancora malleabile per le ultime rifiniture, permettendo così piccole variazioni. La pastiglia risulta costituita in larga prevalenza da bianco di piombo con aggiunta di solfati e di un legante proteico, oppure, secondo l'ipotesi di Maria Donata Mazzoni, di una miscela di colla forte, colofonia, olio di lino, gesso di Bologna e bianco di piombo. I fondi venivano dorati e punzonati, e quindi decorati a pastiglia. La definizione di "bottega dei Temi Morali e Amorosi" fu proposta nel 1984, Patrik de Winter, in uno studio generale ma proficuo, in tema di scatole e cofanetti rinascimentali in pastiglia. Lo studioso rese noto un ampio corpus di esemplari, attribuendoli a botteghe diverse e dividendoli per gruppi; tra le tante, quelle del 'Giudizio di Salomone', dei 'Trionfi Romani', delle 'Figure allungate' e infine quella dei 'Temi Morali e Amorosi', cui spetta la produzione del più ampio numero di esemplari di cassette in pastiglia oggi esistenti. La decorazione del coperchio si può ben confrontare con un cofanetto del Museo Nazionale di Palazzo Venezia (inv. 1040). La scena di Marco Curzio compare in una cassetta del Museo Stibbert di Firenze (inv. 13811); quella con Muzio Scevola ricorre in un esemplare del Kunstgewerbe Museum di Berlino (inv. K2817B); quella con Attilio Regolo si ripete al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. 1565-1855),i uno del Museo Nazionale di Palazzo Venezia (inv. 1040), in un altro del Castello Sforzesco di Milano(inv, 90), in un altro di Palazzo Barberini a Roma (inv. 2118). La scena con la"Testa di Pompeo" è accostabile a un cofanetto della stessa bottega in collezione privata parigina
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303269970
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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