Giove, Nettuno e Plutone si disputano ai dadi la potestà sul cielo, il mare e gli inferi

dipinto, 1536/ 1538

Dipinto raffigurante al centro le tre divinità nude davanti ad un vaso. Alle spalle il mare con una ninfa e tritoni. Nel cielo due figure alate con un vaso

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura a olio
  • MISURE Profondità: 2,5 cm
    Altezza: 111 cm
    Larghezza: 133 cm
  • ATTRIBUZIONI Scaletti Luca Detto Figurino/ Luca Da Faenza (notizie 1510-1538)
    Luca Fiammingo (notizie 1536-1538)
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu realizzato con ogni probabilità per uno dei camerini dell'appartamento di Troia nel Palazzo Ducale di Mantova, dove nella seconda metà degli anni Trenta del Cinquecento, Giulio Romano coordinò una campagna decorativa di carattere antiquario e mitologico con ampio uso di pannelli e dipinti mobili, su tela e su tavola, perlopiù in ambienti di piccole dimensioni, come il Camerino dei Cesari o il Camerino dei Falconi. Nelle "Vite" Vasari afferma che Giovanni Battista Mantovano intagliò su disegno di Giulio Romano "quattro storie di Plutone, Giove e Nettunno che si dividono per sorte il cielo, la terra et il mare". Vasari potrebbe però aver confuso "Giovan Battista Mantovano" con Giulio Bonasone, poiché le quattro stampe citate sono appunto opera di quest'ultimo. Non è noto quando il dipinto lasciò Mantova. Alla fine del Settecento era ancora in Italia e fu acquistato da James Irvine, che dovrebbe aver trovato la tavola tra Bologna, Parma e Roma entro il 1791. Il dipinto venne venduto a Roma nel 1792. George Cumberland nel 1793 descrivendo l'incisione di Giulio Bonasone tratta da Giulio Romano dà notizia anche della tavola: "The original picture,on board, was lately brought, among other fine pictures, from Rome, by Mr. James Irvine". Un disegno preparatorio per questo dipinto è ricordato da Cumberland alla fine del Settecento a Firenze nella collezione di Gian Antonio Armano, ma non è più emerso. Secondo L'Occaso (2015) è difficile pensare che essa sia stata dipinta dal solo Giulio Romano, che in quegli anni era talmente oberato di lavoro che risulta poco credibile che si sia potuto impegnare a dipingere le tante opere mobili che servivano, in tempi rapidissimi, per decorare le fabbriche gonzaghesche. Nell'impresa di Corte Nuova, Giulio fu affiancato infatti da numerosi pittori, ma delegò la pittura delle tavole solo ai suoi allievi più abili e dotati, quali Rinaldo Mantovano, Fermo Ghisoni e Luca da Faenza. A quest'ultimo, per ragioni di stile, spetterebbero le esili figure e i panneggi un po' acciaccati delle tre divinità che si dividono a sorte i tre regni del dipinto in esame. Il paesaggio potrebbe essere invece di Luca Fiammingo, che interveniva nella squadra giuliesca con quella precisa specializzazione. Non si può dire nulla di definitivo sull'originaria estensione del ciclo di dipinti e all'ubicazione di queste tavole all'interno dell'Appartamento di Troia. Esclusa la decorazione del Camerino dei Cesari, il numero di dipinti coinvolti ammonta a circa sedici pezzi. Il nostro pannello ha dimensioni identiche a quello con "Giove e Giunone che prendono possesso del cielo" (Hampton Court, inv. 2719; 111x138,5 cm), e vicine al dipinto con "Giove nutrito dalla capra Amaltea" (Hampton Court, inv. 2781, 111x142 cm), a quello con la "Nascita di Apollo e Diana" (Hampton Court, inv. 115, 109x142 cm), a quello con "Giove infante guardato dai Coribanti a Creta" (Londra, National Gallery, inv. 624, 106,5x175,5 cm) ed al perduto "Nettuno che prende possesso del mare" (forse 109x175 cm). Questi pannelli di formato orizzontale potevano trovarsi nella Camera delle Teste, sulla cui volta è affrescata la figura di Giove, che ben si lega tematicamente ai quattro soggetti incisi da Bonasone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303269862
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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