San Barnaba

dipinto, post 1626 - ante 1650

In primo piano, al centro, stante con una gamba sollevata sopra una roccia, è raffigurato Barnaba. Porta i capelli mossi e lunga barba. Indossa una tunica e un manto che si rigonfia dietro la schiena e scende sino a terra. Una mano trattiene il volume aperto e l’altra indica verso l’alto e a destra, dove è dipinta una croce di legno e al di sotto è posta una epigrafe; poco distante si trova una mitria. Varie figure, di uomini e donne, osservano la scena in secondo piano. Sulla sinistra, in primo piano è dipinta la figura di un giovane con golilla, corpetto, mantello e calze brache. Ha le mani giunte e osserva Barnaba. Dietro di lui si nascondono altre figure. Sulla sinistra un albero fronzuto fa da quinta alla scena. Sulla destra è dipinto sullo sfondo un castello con muro. Ampio brano di cielo solcato da nubi scure. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato, verniciato e dorato. Tipologia a cassetta; battuta liscia; fasce modanate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 160 cm
    Larghezza: 120 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Santa Maria al Paradiso
  • INDIRIZZO Corso di Porta Vigentina, 14, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la tradizione ambrosiana, l’apostolo Barnaba è il fondatore della Chiesa milanese. L’episodio effigiato è appunto l’erezione della prima croce, quella la cui base, pure proveniente da San Dionigi, è oggi in Santa Maria al Paradiso (cfr. scheda ***). Il Santo, al centro, è in piedi, con in mano un libro aperto (uno dei numerosi apocrifi attribuitigli) e indica la Croce, con alla base una iscrizione illeggibile (probabilmente quella presente per secoli accanto alla base). In primo piano la mitria dorata di protovescovo, sullo sfondo il gruppo dei protocristiani guidato dai futuri vescovi Gaio e Castriziano e una veduta idealizzata di Milano; a sinistra due offerenti, uno quasi invisibile, l’altro con costume seicentesco (gorgiera a lattuga, brachetta). La moda e i caratteri formali riconducono al pieno Seicento milanese, con spunti dai Montalto declinati in direzione di Carlo Cane da Gallarate: ossia a quella via media fra l’ondata rubensiana e il lungo classicismo. Una sistemazione verso la metà del secolo parrebbe ragionevole, ma non bisogna dimenticare la lunga durata di tali stilemi. E’ interessante perché rara l’iconografia, ovviamente tipica di San Dionigi. L'opera è attualmente in fase di restauro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268558
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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