Annunciazione

dipinto, post 1601 - ante 1625

Composizione a sviluppo verticale. In primo piano, a destra, è rappresentata la Vergine, stante. Indossa una veste dall’alto punto vita con le maniche lunghe, mantello e velo sul capo. Lo sguardo è abbassato e le braccia aperte. In corrispondenza del viso è dipinta la colomba dello Spirito Santo. Dietro Maria un inginocchiatoio sul quale è steso un drappo ed appoggiato un libro aperto. Nella porzione inferiore della tela, a sinistra, è dipinto un cesto con alcuni panni a cui si affianca uno stemma gentilizio entro cartiglio. Nella porzione superiore sinistra è raffigurato l’arcangelo Gabriele, in atto di discendere verso terra tra nubi e fasci di luce. Le ali sono sollevate. Indossa una camicia e un manto variamente panneggiato. In mano tiene il ramo di giglio e con l’altra indica sopra il capo della Vergine. La tela è posta entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 160 cm
    Larghezza: 120 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Santa Maria al Paradiso
  • INDIRIZZO Corso di Porta Vigentina, 14, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’Annunciazione è effigiata con una certa enfasi: in alto l’Arcangelo Gabriele impugna il giglio e alza il braccio sinistro verso Maria in postura da oratio; si noti la gamba nuda, segno del suo ruolo di procurator Dei. Maria, inginocchiata come Serva del Signore, ha la sinistra alzata in segno di stupore e la destra aperta in segno di accettazione: una perfetta sintesi gestuale di Luca 1, 26-38. Alle sue spalle, l’inginocchiatoio col libro aperto, secondo l’iconografia di origini medioevali. Pur essendo all’interno, Gabriele è avvolto di nubi e luci, che sono Divina Presenza molto più di un orpello decorativo. Lo Spirito Santo, minuscolo per allude all’Incarnazione, è a metà fra i due. Ai piedi di Maria, il cestino da lavoro tipico del periodo. Nell’angolo inferiore sinistro, una versione diffusa dello stemma Cavalli. La presenza dell'arme di questa famiglia, attestata a Milano dal XIII secolo e in rapporti coi Confalonieri, rende assai probabile il nesso con San Dionigi. Il linguaggio tardomanieristico e la citazione incrociata da spunti incisori (soprattutto romani e veneti, all’interno del macrotema iconico del “primato dell’Angelo”) si unisce ad un forte michelangiolismo (Gabriele), mediato dai Pellegrini di Valsolda e incrociato con spunti (il volto di Maria) da Giovanni Battista Trotti il Malosso e in generale dalla pittura cremonese di fine Cinquecento. Si tratta cioè di un prodotto leggermente ritardatario ma di qualità, con buone capacità combinatorie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268557
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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