Cristo crocifisso

croce del trave trionfale, post 1039 - ante 1040

rame dorato e policromato in lastra, lavorato a sbalzo e cesello, montato su struttura di legno. La croce, a impianto prospettico, è nettamente distinta dalle figurazioni terminali. Il Cristo, di misure molto più pronunciate degli altri personaggi, è effigiato morto, con occhi chiusi, perizoma “medio” (ossia minore del mandylion bizantino ma più grande del perizoma “moderno”; con cingulum castitatis e bordura). Aureola neopaleocristiana con croce smussata. Ben visibili i chiodi di mani e piedi, con spruzzi di sangue. In alto, sopra il cartiglio dell’INRI, il Sole e la Luna con scettro e nimbo (rispettivamente a raggi e a falce). Al termine del braccio sinistro, Maria, in piedi, dolente. In simmetria destra, Giovanni Evangelista. Al termine del braccio inferiore, Ariberto (identificato dall’iscrizione), offre al Cristo il modellino della chiesa dionisiana (con ambiente longitudinale e tre campanili). Il presule indossa un lungo piviale, ha il pallio, è barbuto, con ampia tonsura e nimbo quadrato. Mancano le catene (simbolo della detenzione imperiale di Ariberto nel 1037)

  • OGGETTO croce del trave trionfale
  • MATERIA E TECNICA rame/ cesellatura
    legno, intaglio
    legno/ scultura
    rame/ argentatura
    rame/ sbalzo
  • MISURE Profondità: 5 cm
    Altezza: 257.5 cm
    Larghezza: 190.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Grande Museo del Duomo
  • INDIRIZZO Via Carlo Maria Martini, 1, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il celebre manufatto era collocato in origine nella basilica di San Dionigi, quale croce trionfale sopra l’altare maggiore (o più probabilmente all’imbocco della navata, secondo la tipologia riconosciuta per altri casi milanesi, come quello di Sant’Eustorgio); connessa poi alla tomba del donatore, l’arcivescovo Ariberto da Intimiano, venne trasportata unitariamente nel duomo di Milano il 26 aprile 1783 e da allora ne seguì le vicende (cfr. scheda 0303268537). Nel 1867 venne eseguita una copia, nel clima post-risorgimentale che vedeva nell’opera il Crocefisso del Carroccio (ossia la croce utilizzata da Ariberto per l’invenzione nel 1040 del Carroccio e da allora legata al manufatto, battaglia di Legnano del 1176 inclusa). L’originale venne esposto nel 1961 alla mostra torinese ITALIA ’61 (appunto nel contesto del centenario dell’Unità nazionale) e collocato nel 1968 nel Museo del Duomo, mentre la copia lo sostituiva in cattedrale. Nel 2013 il Museo veniva riorganizzato (col nuovo nome di Grande Museo del Duomo) e il Crocefisso collocato nella prima sala unitamente ai pezzi più antichi del Tesoro (incluso l’Evangeliario di Ariberto). La presenza (attestata da tutte le fonti) delle catene pendenti, a ricordo della detenzione di Ariberto nel 1037 decisa dall’imperatore Corrado II il Salico le conferisce il significato di Ex voto per la liberazione (1038): molto probabilmente siamo nel 1040 (morto di Corrado II, riconciliazione con Enrico III); del resto, a fine anno la semiprigionia di Ariberto a Monza rende inverosimile l’impresa, e fra il rientro nel 1044 e la morte del presule nel 1045 il tempo è troppo limitato. La vasta bibliografia ha messo in luce la rilettura ottoniana di caratteri bizantini, con le evidenti analogie con la Crocefissione miniata del Sacramentario di Warmondo (Ivrea, Biblioteca Capitolare, ms. 1), la Croce di Campo nel Duomo Vecchio di Brescia, la citata coperta d’Evangeliario donata da Ariberto alla Cattedrale milanese e oggi nel Grande Museo del Dumo. Il dato caratteristico è il patetismo innovativo (si pensi al volto del Cristo, alla visibilità del sangue a spruzzo, alla stessa insistenza sull’INDIGNITAS del metropolita) rispetto all’impianto bizantino-ottoniano; e la sostanziale credibilità anatomica, che pone l’opera fra le più alte manifestazioni del medioevo lombardo. Nota sulla iscrizione del braccio inferiore: ARIBE/RTUS // INDIGNUS ARCHIEP(iscopu)S. A cominciare da Lattuada, V, 1738, p. 280 INDIGNUS veniva letto INDIMNUS come abbreviazione dell’origine intimianese di Ariberto). Intervento di restauro nel nel 1996-1997
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268541
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI recto, braccio superiore - +IHS NAZARE/NUS REX IUDEORUM (U e M in sovrapposizione) - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE