canne palustri (?)

decorazione pittorica,

Il Camerino dei Nodi, presso il castello di San Giorgio, presenta sul lato sud una porta finestra che anticamente congiungeva il locale al bastioncino di San Nicolò. Nel soffitto dell'andito, già passetto di collegamento, si scorge una rappresentazione piuttosto deteriorata: potrebbe riconoscersi una decorazione vegetale, forse delle canne palustri incorniciate da una fascia gialla

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    intonaco/ pittura a secco
  • LOCALIZZAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Prima del restauro del 1927, il Camerino dei Nodi non presentava l'aspetto odierno: la volta percorsa dall'intreccio di corde annodate era stata ridecorata con racemi vegetali, probabilmente eseguiti all’epoca di Federico II (si vedano le immagini riprese prima dell'intervento novecentesco in Cottafavi 1930; si possono scorgere solo le decorazioni a nodo delle lunette). La decorazione originaria recuperata negli anni Venti è certamente da ascriversi ad Isabella d'Este, che allestì tra il 1490 ed il 1519 diversi piccoli locali entro il suo appartamento di Castello. Se Cottafavi non intravide “nulla di singolare” nelle decorazioni ‘federiciane’ poi smantellate, Giannantoni presumeva corrispondessero a “quei camerini da bagno di tanto splendore che la fama ne corse per il mondo” (il primo, vista la scarsa qualità delle pitture, immaginava piuttosto due ipotesi alternative: forse gli stanzini non collimavano con quelli di Federico o probabilmente le decorazioni erano posteriori all’intervento della bottega di Giulio Romano). L'andito aperto sulla parete sud dei Nodi collegava al bastioncino di San Nicolò: è ancora presente sull'architrave esterno della porta finestra una decorazione difficilmente interpretabile; potrebbe trattarsi della raffigurazione di canne palustri, che si riconducono ipoteticamente all'allestimento federiciano dei bagni, avvenuto entro la scomparsa del duca, nel 1540. La complessa storia conservativa di questi locali ha compromesso in maniera irreversibile gli apparati decorativi, pregiudicando la leggibilità iconografica e stilistica della presente ornamentazione (si è preferito lasciare ad un ambito generico l'autorialità dell'esecuzione pittorica)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267410-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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