Ritratto di Vincenzo Garuffa
dipinto
post 1771 - ca 1775
Teosa Giovanni Battista (1720/ 1796)
1720/ 1796
Vincenzo Garuffa è raffigurato in abito da carmelitano seduto su una sedia a braccioli leggermente inclinata verso sinistra ove si trova un tavolo; egli tiene in mano un libro che è appoggiato al tavolo attraverso il taglio inferiore; sul tavolo si trova un cartiglio che scende verso l'osservatore
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
Olio su tela
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MISURE
Altezza: 113,5 cm
Larghezza: 93 cm
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ATTRIBUZIONI
Teosa Giovanni Battista (1720/ 1796)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Faglia-Torri
- INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, in buono stato di conservazione, ha riacquistato leggibilità grazie al recente restauro che ha restituito i suoi valori cromatici mettendo in risalto anche l'impianto monumentale e il trattamento cartaceo dell'ampio saio bianco del carmelitano oltre al trattamento mirabilmente variato dell'incarnato. ||In base a questi elementi stilistici e alla data di morte del Garuffa posta a sigillo della lunga iscrizione (1771) per la quale è ipotizzabile affermare che il dipinto sia stato eseguito a breve distanza dalla dipartita del carmelitano, pare possibile riferire il dipinto alla mano di Giovan Battista Teosa per gli stretti rapporti che intercorrono tra questo ritratto e quello firmato raffigurante il Prevosto Pietro Faglia (inv. n. D00106) in uno stato di conservazione migliore di questo del Garuffa e forse di qualche tempo precedente per l'accentuata semplificazione dei piani che lo avvicina piuttosto al ritratto del Beato Paolo Bigoni (inv. n. D00033) attribuito pure a Giovan Battista. In questo ritratto come in quello del Faglia è possibile apprezzare la qualità artistica del padre di Giuseppe Teosa, poco indagata per le pochissime opere certe e, come nel caso della Madonna del Rosario conservata nella Pinacoteca Repossi (inv. n. D00010), difficile per i troppi ritocchi che la compromettono e per la qualità relativamente bassa dovuta, probabilmente, all'età avanzata dell'artista. Caratteristica del pittore è la semplificazione delle scene e il trattamento cartaceo e spigoloso dei panneggi sui quali la luce, decisa e tagliente, plana con generosità. Quanto alle fisionomie, sebbene si noti una certa tendenza alla tipizzazione dei tratti somatici, non manca l'attenzione al dato psicologico e alla caratterizzazione dei personaggi ritratti
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300641866
- NUMERO D'INVENTARIO D00101
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Regione Lombardia
- DATA DI COMPILAZIONE 2006
- ISCRIZIONI sul dorso del libro - IO. DE BACON / THEOL - lettere capitali - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0