angeli con monogramma cristologico

dipinto murale, 1500-1520

Sopra l'architrave che sigla le storie del Battista è raffigurato inoltre un grande sole raggiato con il monogramma di Cristo, sorretto da due angeli. Al di sotto è visibile una doppia lettera: A B, intervallata da una croce

  • OGGETTO dipinto murale
  • MISURE Altezza: 700
    Larghezza: 470
  • ATTRIBUZIONI De Magistris Sigismondo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Gravedona (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo di affreschi venne ritenuto dal Barelli (1874, p. 10) di mano di Sigismondo de Magistris, pittore attivo nel comasco tra il 1509 e il 1547 (F. Malaguzzi Valeri, Pittori lombardi del Quattrocento, Milano 1902, p. 248); M. Longatti, Giovanni Andrea e Sigismondo de Magistris in Riv. Arch. dell'Antica Prov. e Diocesi di Como", 1968- 69, p. 261; p. 308) che data nel 1514 la cappella del Carmine in Montagna (SO) (vedi: U. Leoni, La chiesa del Carmine a Montagna e Sigismondo de Magistris, in "Rassegna della Prov. di Sondrio", 1967, pp. 24- 34) e con tale attribuzione viene accettato dalla critica. M. T. Binaghi Olivari (1982, pp. 223- 224) rileva le affinità tra il ciclo gravedonese e quello di Montagna, in particolar modo tra l'episodio legato alla nascita della Vergine in Montagna; nota anche citazioni tratte dalla serie di incisioni del Durer del 1504 c. "Vita di Maria, edite nel 1511 (ad esempio l'episodio della nascita della Vergine ispira al pittore di Gravedona quello per la nascita del Battista, o le soluzioni dureriane nell'incontro di San Gioacchino e l'angelo fingono da stimolo per quelle dell'annuncio dell'angelo a San Zaccaria). La Binaghi ritiene così il ciclo di Gravedona produzione givanile di un pittore modesto "ma di buon mestiere e di aggiornate conoscenze sulle esperienze milanesi e sulle stampe tedesche", pittore che negli anni venti" rinchiudendosi in una tipologia gaudenziana e luinesca (risulterà) sempre più arcaico" (p. 224). Rovetta (1979- 82) ne rileva piuttosto le affinità stilistiche con gli affreschi dipinti nella cappella di Santa Caterina d'Alessandria e Morbegno, opera di Bernardino de Donati e Andrea Gezis realizzata intorno al 1515, accomunando il ciclo del Battsita a certe soluzioni viste nel ciclo della Crcifissione e in quello di Sant'Antonio. Va da ultimo aggiunto che la cappella di San Giovanni venne eretta con il lascito fatto da Antonio di Benedusio di Gravedona il 4 agosto 1470 (Rovetta 1979- 82, p. 16) come attesta il monogramma sotto il sole raggiato (vedi anche Binaghi, 1982, p. 223) al di sopra delle storie.Restauri: 1938, Sopr. dell'Arte Medievale e Moderna, Milano, Giuseppe Arrigoni e Marino Guandalini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300208708-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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