paravento, opera isolata - manifattura italiana (fine/inizio secc. XIX/ XX)

paravento,

il paravento è costituito da carta applicata su tela

  • OGGETTO paravento
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    Tela
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Varenna (LC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paravento serviva molto probabilmente come copertura della bocca di un camino, come rivela la sua stuttura ed in particolare la sagomatura del profilo superiore. I camini tuttora esistenti nella villa, molti dei quali dotati di analoghi paraventi, non presentano aperture compatibili con la sagoma di questo pannello: esso potrebbe comunque appartenere ad un camino che, durante la campagna di lavori condotta da W. E. J. Kees tra il 1897 ed il 1909, è stato eliminato, probabilmente per inadeguatezza di dimensioni. E' bene rammentare il fatto che Kees interviene sull'edificio in modo sempre molto funzionale; egli, introducendo l'impianto di riscaldamento centralizzato nella villa, inserisce in varie occasioni i termosifoni all'interno dei camini (cfr. Sala Rossa, Sala Musica, Sala Consiglio, Salottino, camera padronale). Il tipo di decoro del pannello e la sua resa pittorica lo rendono ascrivibile attorno all'inizio della seconda metà dell'800. E' infine interessante ricordare che una caminiera dipinta "a fiori", opera del pittore patriota Massimo Taparelli d'Azeglio (autore di alcuni dipinti ambientati a Varenna, ora alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, il quale possedeva una casa a Loveno, presso Menaggio, che egli stesso decorò), viene citata dalle fonti del primo '900 che descrivono la villa, in relazione al periodo in cui la dimora appartenne a Carolina Maumary Seufferheld (1869-1894), sorella di Luisa, seconda moglie del D'Azeglio. Sembra sia da escludere che il D'Azeglio realizzasse questa pannello per Varenna, poichè quando la Maumary acquistò Villa Monastero egli era già morto da tre anni. L'opera, che per le sue caratteristiche stilistiche dovrebbe essere comunque ascrivibile agli anni di ultima attività dell'autore e che presenta alcune analogie con la raffigurazione della vegetazione di alcuni quadri composti dal D'Azeglio, potrebbe essere stata portata qui da un'altra abitazione. Un adeguato restauro potrebbe chiarire meglio la situazione e consentire l'individuazione della corretta paternità: allo stato attuale delle ricerche essa rimane di ambito lombardo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300208394
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE