Sant'Ugo di Lincoln

dipinto, 1600 - 1649

Personaggi: Gesù Bambino; S. Ugo. Oggetti: calice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Vermiglio Giuseppe (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Monastero dei monaci cistercensi della Certosa di Pavia
  • INDIRIZZO viale Monumento, 4, Certosa Di Pavia (PV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sant'Ugo di Lincoln fu personaggio di spicco dell'ordine certosino. Nato ad Avalon presso Grenoble nel 1140, divenne monaco alla Grande Chartreuse nel 1165. Nel 1179 fu inviato in Inghilterra, dove costruì e restaurò la Certosa di Witham nel Sommerset e la Cattedrale di Lincoln, di cui divenne vescovo nel 1186 grazie all'appoggio di re Enrico. Morì nel 1200 e fu il primo santo certosino a essere canonizzato.||Nel nostro dipinto, il santo appare accompagnato dal suo usuale attributo: un calice da cui fuoriesce Gesù Bambino, allusione alla visione eucaristica vissuta durante la celebrazione della messa. Egli è spesso associato anche a un cigno, che lo seguiva ovunque e ne presagiva il ritorno quando si allontanava da Witham.||Nelle seicentesche memorie del priore Matteo Valerio (cfr. R. Battaglia, 1992, p. 193), si legge che Giuseppe Vermiglio eseguì "li martiri certosini in Inghilterra et altri beati certosini in [...] numero, Santa Caterina grande, San Giovanni Battista, Jacob che piange il figlio". La tela in questione doveva far parte del gruppo di ritratti di santi e beati certosini dipinti dal Vermiglio e dalla sua bottega, che eseguirono numerosi e spesso stereotipati ritratti di beati e santi dell'ordine oggi divisi tra il refettorio e il deposito del Museo della Certosa. E' possibile che in alcuni di questi dipinti (in particolare Ugo di Lincoln, Ugo di Vienne, Guigo, Cosma Festini, Guglielmo) sia intervenuto direttamente il Vermiglio, soprattutto nei volti dall'espressione intensa o nella definizione del taglio della composizione, ma la bottega deve aver completato la maggior parte delle opere, come dimostrano la goffaggine di alcune mani o qualche incongruenza negli sfondi. Il Vermiglio fu a lungo ospite della Certosa ed evidentemente molto apprezzato dalla committenza, tanto da essere incaricato - dopo le prime quattro tele autografe ora al Museo (San Bruno in estasi, Sant'Antelmo, Santo Stefano, San Giovanni Battista nel deserto) - di proseguire nella rappresentazione dei personaggi illustri dell'ordine certosino. Forse il pittore era stato addirittura dotato di un repertorio di incisioni fornito dagli stessi monaci. Come era avvenuto per i dipinti per Santa Maria della Passione a Milano, anche alla Certosa le opere del Vermiglio si configurano più come immagini destinate alla decorazione degli ambienti del convento che come opere pubbliche. Esse assumono un valore normativo, modelli di una vita improntata a sobrietà e contemplazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300197324
  • NUMERO D'INVENTARIO 564
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale e Museo della Certosa di Pavia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
    2010
  • ISCRIZIONI in alto, a destra - S.HUGO LINCOLN - maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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