santi e grottesche
decorazione plastico-pittorica,
Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega)
1499 ca./ 1546
arco d'ingresso delineato da cornici a ovoli in rilievo e segnato da motivi cuoriformi dipinti alternati a cornici a losanga che contengono un serafino. Catino con cornici geometriche in rilievo, a ovoli, che racchiudono bassorilievi con figure di santi e fgure allegoriche su fondo dipinto a girali e a candelebre. Apice segnato da una valva di conchiglia
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
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ATTRIBUZIONI
Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega): architetto
- LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione plastico-pittorica delle cappelle del deambulatorio risale all'intervento condotto nella basilica tra il 1539 e il 1544 da Giulio Romano con la sua equipe (Tafuri, 1989, p. 542; Piva, 2007, pp. 60; Spinelli, 2008, pp. 36-37). Nel deambulatorio Giulio Romano è meno vincolato dalle precedenti strutture rispetto ad altre parti della basilica e il suo linguaggio risulta più libero (Tafuri, 1989, p. 542). Nelle absidi delle cappelle, ritmate da lesene e nicchie, esibisce un linguaggio raffaellesco (tafuri, 1989, p. 60) e nelle decorazioni a stucco ed ad affresco mostra la varietas tecnica caratteristica delle botteghe rinascimentali e manieriste (Piva, 2007, p. 60). La decorazione a cornici geometriche con figure di santi a bassorilievo, inoltre, che caratterizza i catini absidali delle cappelle del deambulatorio si ricollega alla decorazione del vestibolo della basilica (per la quale si propone il riferimento orizzontale 0300185379). Ritornano anche i motivi a candelabra e cuoriformi nelle parti dipinte che caratterizzano le decorazioni delle altre cappelle. Per la decorazione plastico-architettonica dell'interno della basilica realizzata da Giulio Romano si propone il riferimento orizzontale 0300185402. Per la decorazione plastica e pittorica del deambulatorio della bottega diretta da Giulio Romano, si propone il riferimento orizontale 0300185539. La commissione è dovuta all'abate Gregorio Cortese che vuole rinnovare, senza riedificare “ex novo” , l’ormai fatiscente basilica romanico-gotica in forme rinascimentali, di tradizione classica. Pertanto Giulio Romano trasforma la spazialità interna con una struttura classicheggiante che riprende le forme del classicismo romano anche come simbolo del rinnovamento spirituale proposto nel monastero polironiano dall'abate Cortese (Piva, 1981, p. 238 e Caleffi, 2010, p. 25). Le cinque cappelle radiali del deambulatorio, prima degli interventi tardo settecenteschi, erano dedicate a: San Lorenzo (la prima da sinistra), a San Paolo (la seconda), a San Pietro (quella centrale), a San Giovanni Evangelista (la seconda a destra) e a Sant'Andrea (la prima a destra). Si rimanda allo studio di Piva (1981, pp. 273- 274) per la ricostruzione iconografica originaria delle cappelle, che prende in considerazione le pale d'altare, gli altari e le statue originarie
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185540
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0