Figure allegoriche e grottesche

decorazione plastico-pittorica,

Le pareti sono scandite agli angoli da un ordine maggiore con lesene rudentate su alto dado, con capitello corinzio. Sopra di esse si imposta la trabeazione segnata da cornici a dentelli, ad ovoli, a fusarole. Nelle pareti laterali è presente un ordine minore con lesene lisce dai capitelli compositi, segnati da mescheroni e volute, che sorreggono cornici a fusarole e a ovoli. Sopra le cornici si aprono due lunette figurate. Nella parete d'ingresso si apre l'arco impostato su pilastri con capitelli decorati da cornice a dentelli che sono presenti anche nella parete di fondo, dove si apre un arco cieco che inquadra l'altare

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • ATTRIBUZIONI Pippi Giulio Detto Giulio Romano (bottega): architetto
    Castaldi Francesco Maria (san Benedetto Po (mn) 1541 Ca): pittore
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione della cappella è formata dalla decorazione plastica delle pareti e della trabeazione, realizzata a stucco dalla bottega mantovana che fa riferimento alla direzione di Giulio Romano, e dagli affreschi condotti tra il 1541 e il 1544 dall'equipe giuliesca, su commissione dell'abate Gregorio Cortese. La decorazione plastico-architettonica delle cappelle (per le quali si propone il riferimento orizzontale 0300185420) è ideata da Giulio Romano che propone una spazialità classicheggiante, di ascendenza romana. Le lesene piegate a libro che delimitano le cappelle e la presenza nelle pareti di lesene minori concluse da archi inquadrati da cornici ricordano l'artificio dei pannelli con finestre termali di Villa Madama (Tafuri, 1989, p. 542). Negli affreschi delle prime tre cappelle di destra (per le quali si propone il riferimento orizzontale 0300185484) lo studioso Berzaghi (1981, p. 300) ravvisa un pittore di modeste qualità che "compone magre figurine di incerto equlibrio". Tanzi (1989, p. 137) propone di identificare tale artista, tra quelli impegnati nell'equipe diretta da Giulio Romano, in Francesco Maria Castaldi di Modena, che è definito dai contemporanei "giovine elegante" (Leandro degli Alberti, "Descrittione di Bologna", 1550 ca.). La proposta di Tanzi è ripresa nei contributi successivi: Belluzzi (1991-1992, p. 52), Piva (2007, p. 68), Caleffi (2010, p. 29) e L'Occaso (2012, p. 36). Si rimanda alla studio di Piva (1981, p. 267) per la lettura dell'iconografia della cappella, dedicata a San Nicola di Bari. Nelle lunette delle pareti è presentato come santo vescovo e taumaturgo, mentre nei tondi delle lunette della volta è accostato ad altri due santi vescovi caritatevoli come San Giovanni l'Elemosinario e San Martino di Tours. Nella pala d'altare è raffigurata l'elezione del santo a vescovo di Mira
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185500
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul sarcofago - NIC. PRAESVLI/ SANCTISS./ MIRENSES/ POS - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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