Battesimo di Cristo

dipinto,

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo dei quattro dipinti in esame appartiene ad un ciclo di sedici dipinti realizzato nel 1726 dal pittore veronese Paolo Zimengoli, che nel "Battesimo di Cristo" appone firma e data (Negrini, 1981, p. 383; Piva, 1981, p. 48 e p. 263; Piva, 2007, p. 83; Caleffi, 2010, p. 46). Il ciclo sviluppa il tema della Redenzione, dal peccato di Adamo alla Consegna delle chiavi a San Pietro (Caleffi, 2010, p. 47), ed è formato dalle dodici lunette per la navata centrale con Storie dell'Antico Testamento (per le quali si propone il riferimento orizzontale 0300185504). e dalle quattro tele del presbiterio con Episodi Evangelici. In seguito al recupero degli affreschi giulieschi della navata centrale tutti i dipinti di Zimengoli della navata sono stati spostati in deposito, mentre i quattro dipinti del presbiterio sono rimasti nella collocazione originaria. La commissione dell'intero ciclo cade negli anni in cui l'abate Andrea da Novellara affida a Bonatti la realizzazione del nuovo organo da sistemare in controfacciata (Piva, 1981, p. 48 e Piva, 2007, p. 83), in tal modo lo spazio centrale della basilica viene rinnovato alla moderna. Zimengoli si dichiara veronese di nascita e la sua attività è rivolta a soddisfare le committenze religiose con cicli di quadroni, ad esempio le Storie della Passione, comparse sul mercato antiquario nel 1980, firmate e datate "1704" (pubblicato in http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/) o il ciclo del 1718 per la chiesa dell'Assunta a Gandino, nella bergamasca (Olivari, 1987, p. 154). L'artista è continuatore in tono minore di quella tradizione veronese così apprezzata nella basilica del Polirone già nel secolo XVI con il dipinto di Veronese e in seguito nel 1748 con il coinvolgimento di Cignaroli. Nel ciclo in esame il pittore elabora un linguaggio semplice e devozionale che rende evidente il soggetto principale sia nelle composizioni più affollate, come nella Consegna delle chiavi o nella Resurezzione di Lazzaro, sia nelle immagini più semplici come nel Battesimo, nel quale viene dato ampio spazio al paesaggio naturale leggermente ondulato. In tutti i dipinti del presbiterio nel margine destro compare il profilo di un castello molto simile al castello di San Giorgio. Nelle figure il pittore segue il principio della varietà degli atteggiamenti per coinvolgere ed educare il fedele. Nella composizione declina il classicismo veronesiano ad un “livello più prosastico” (Negrini, 1981, p. 383)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185456
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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