Cristo crocifisso

crocifisso,

crocifisso con statua di Cristo

  • OGGETTO crocifisso
  • ATTRIBUZIONI Michele Di Firenze (1385 Ca- 1453 Post)
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Crocifisso di Polirone è stato resturato nel 2015 dallo studio di G. Billoni, sotto la direzione della dott. Marti della SBSAE di Mantova. Durante l'intervento è emerso che la statua è formata da parti in terracotta assemblate con perni di gesso e ferro, inoltre è stato deciso di conservare la ridipintura di inizio Novecento (O. Caleffi, http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2015/05/27/mantova-polirone-i-restauri-in-basilica-rivelano-nuovi-capolavori-33.html?refresh_ce). In tale occasione l'opera è stata esaminata dallo studioso Aldo Galli che l'ha attribuita allo scultore Michele di Firenze, per analogie con opere eseguite dal medesimo tra il 1438 e il 1443 in Emilia, a Modena e a Reggio, e in Lombardia, a Governolo, nel mantovano (A. Galli, Relazione della presentazione del restauro in O. Caleffi, http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2015/05/27/mantova-polirone-i-restauri-in-basilica-rivelano-nuovi-capolavori-33.html?refresh_ce). Michele di Firenze, coetaneo di Donatello, nasce a Firenze intorno al 1385 dove muore dopo il 1453 (E. Bellazzecca, voce in Dizionario Biografico degli Italiani, 2010, vol. 74, consultabile anche online in http://www.treccani.it/enciclopedia/michele-da-firenze_(Dizionario_Biografico)/ ). Si forma nel cantiere di Santa Maria del Fiore, alla bottega di Ghiberti, e riscopre la tecnica della statuaria in terracotta che diffonde tra Veneto, Emilia e Lombardia (A. Galli, Relazione della presentazione del restauro in O. Caleffi, http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2015/05/27/mantova-polirone-i-restauri-in-basilica-rivelano-nuovi-capolavori-33.html?refresh_ce). L'opera si distingue per il naturalismo e l'eleganza delle forme ed esibisce alcuni stilemi tipici dello scultore: le ciocche ondulate dei capelli, la foggia della corona di spine e i capezzoli impressi con stampini circolari (A. Galli, Relazione della presentazione del restauro in O. Caleffi, http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2015/05/27/mantova-polirone-i-restauri-in-basilica-rivelano-nuovi-capolavori-33.html?refresh_ce). Non si ha la certezza che la collocazione attuale del crocifisso sia quella originaria, infatti le Consuetudines polironiane ci informano che la zona occidentale della navata maggiore della chiesa aveva un altare della Santa Croce, attestato anche come stazione processionale (http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MN240-00019/). Secondo Caleffi (O. Caleffi in http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimantova/archivio/gazzettadimantova/2015/05/27/mantova-polirone-i-restauri-in-basilica-rivelano-nuovi-capolavori-33.html?refresh_ce ), il crocifisso è posto nel secondo altare a sinistra in epoca monastica, nella cappella che è dedicata al culto di San Sebastiano e di cui non è mai stata identificata la pala originaria (Piva, 1981, p. 270). Per l'altare del Crocifisso si propne il riferimento orizzontale 0300185421
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185422
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI nel cartiglio - INRI - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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