grottesche con palma, delfini, bucrani, civetta, cicogne, serpi e mostri
porta,
Della Mola Paolo (1486 Post - 1566/05/25 Ante)
1486 post - 1566/05/25 ante
struttura a due ante scandita da quattro cornici rettangolari decorate da festoni e rosette. Al centro delle cornici formelle con figurazioni a grottesche figurate, in rilievo, racchiuse in una cornice a fregio vegetale
- OGGETTO porta
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ATTRIBUZIONI
Della Mola Paolo (1486 Post - 1566/05/25 Ante)
- LOCALIZZAZIONE San Benedetto Po (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il restauro del 2008 ha reso leggibili sia la firma sia la data che l'autore Paolo Della Mola intagliò il primo luglio 1547, definendosi "espertissimo nell'arte dell'intaglio": "PAVLVS/ MOL(AE)", nel portone centrale (per il quale si propone il riferimento orizzontale 0300185383), e "I IVLII MDXLVII", nella seconda formella della porta laterale a destra. Paolo della Mola fu l'intagliatore ducale che, in collaborazione con il fratello Antonio, nel 1506 eseguì le tarsie dell'Appartamento della Grotta di Isabella d'Este (si veda il contributo di L'Occaso citato in bibliografia di confronto) e già nel 1486 era stato coinvolto, sempre col fratello, nell'intaglio del coro della Certosa di Pavia, lavoro che non portò a termine (http://www.museo.certosadipavia.beniculturali.it/index.php?it/23/capolavori-della-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie/32/12-coro-ligneo). Fuori Mantova i due Della Mola realizzarono, invece, gli armadi della sacrestia di San Marco a Venezia nel 1496 (R. Signorini, 2009, p. 20), inoltre nel mantovano collaborarono con Giulio Romano (per tale attività si rimanda a R. Signorini, 2009, p. 21, n. 14). Lo scultore risulta già morto il 25 maggio 1566 (R. Signorini, 2009, p. 19). Per le porte dell'abbazia di San Benedetto, secondo Signorini, il Della Mola probabilmente operò senza una guida teologica che sostenesse la coerenza iconografica dell'insieme. Pertanto il significato complessivo dell'opera risulta ancora oggi enigmatico. Lo studioso Signorini (ripreso nella guida di Caleffi, 2010, pp. 34- 35 ) riesce a chiarire soltanto alcune delle figurazioni e propone che i ventiquattro pannelli della porta centrale svolgano i quattro temi principali legati alla Passione di Cristo, alla Chiesa, alla vita monastica e alla vita cristiana di continua lotta contro il male. Per le porte laterali in esame, lo studioso ipotizza che il Della Mola abbia ripetuto a scopo "riempitivo" dei modelli decorativi già in suo possesso. La palma da dattero presente nell'unico pannello epigrafico del portale a sinistra potrebbe simboleggiare la vita dei pii, che porta molto frutto. La civetta tra due mostri del secondo pannello del portale a destra potrebbe essere emblema di Cristo, che risorge di notte, mentre l'iscrizione in greco rimanderebbe ad un anedotto su Diogene Laerzio (Signorini, p. 42). Nel terzo pannello del portale a destra l'iscrizione è ripresa dal Deuteronomio (23, 2) che indica i figli nati da adulterio o da incesto come "mamser" (Signorini, p. 43). Infine nell'ovale del quinto pannello del portale a destra è incisa un'iscrizione tratta dalla lettera di Paolo agli Efesini che esorta a comportarsi "come santi", astenendosi da fornicazione, impurità, avidità, turpiloquio, vaniloquio (Signorini, p. 44). Per la lettura iconografica approfondita dei pannelli della porta centrale si rimanda allo studio di Signorini (2009, pp. 23- 39), che riesamina anche i contributi bibliografici precedenti (2009, pp. 15-23), con particolare riferimento al contributo di P. Piva (in Signorini, 2009, pp. 49- 51)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185384
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI formella prima in alto del portale a destra - I . IVLII. M.D. XLVII - Della Mola Paolo - a incisione - greco antico
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0