I Foscari. I Foscari
dipinto,
Ditta Cattarina A. E Figli (notizie 1874)
notizie 1874
Morelli Domenico (1826/ 1901)
1826/ 1901
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ditta Cattarina A. E Figli (notizie 1874): esecutore
Morelli Domenico (1826/ 1901)
- LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie a questo bozzetto, che trae spunto dalla tragedia di George Byron "I due foscari" pubblicata nel 1821 che ispirò lo stesso Verdi (I Foscari, 1844), avvenne nel 1858 a Napoli all'Albergo Roma l'incontro tra il pittore napoletano Domenico Morelli e il Maestro, grazie all'amico comune Vincenzo Torelli, giornalista e pubblicista. A quest'epoca il compositore si trovava nella città partenopea per eseguire le prove del "Ballo in maschera". Il pittore desiderava conoscere il Maestro, e così si recò da lui all'Albergo Roma portandosi il bozzetto de "I Foscari", visto che il tema aveva ispirato entrambi. Fu in tale periodo che Morelli dipinse un ritratto di Verdi, incorniciato d'alloro da Filippo Palizzi, ora a Villa Verdi a Sant'Agata. Da qui nacque tra i due una lunga amicizia, resa intensa dalle numerose affinità tra i due artisti e mantenuta tramite un lungo scambio epistolare, protrattosi almeno fino al 1896. Si deve inoltre ricordare che nel 1859 Morelli dipingerà una prima versione di un'altra opera trattata da Verdi, eseguita per la prima volta a Napoli, I Vespri Siciliani (1856), che prendeva spunto da una contemporanea fonte letteraria (M. Amari, La guerra del Vespro, 1845). Il soggetto affrontato nel bozzetto in esame non era nuovo nella pittura della metà dell'Ottocento; lo stesso Francesco Hayez aveva trattato questo tema, cui sembrò ispirarsi anche l'opera di Verdi (Hayez e il musicista dopo il 1842 frequentavano lo stesso salotto, in casa della contessa Maffei in Piazza Belgioioso a Milano). L'artista sceglie di rappresentare un momento assai drammatico, il trasporto del giovane Foscari dopo l'esecuzione della condanna a morte. La scena appare descritta con realismo, oltre che con grande intensità; le figure sembrano procedere con fatica, trascinando il corpo senza vita, ma sui vari personaggi acquista ampio rilievo la persona del vecchio padre, che pare osservare il trasporto chiuso nel suo muto dolore. Nello sfondo si intravede uno scorcio di laguna veneta, caratterizzata dalle tipiche imbarcazioni a vela. Un'opera dedicata a questo soggetto nel 1858 intitolata "Il Doge Foscari" è conservata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (vd. "La Galleria Nazionale d'Arte Moderna", 1973, p. 150), ma non sembra in stretta relazione con il quadro in esame. Non è nota una versione definitiva del nostro dipinto, che le fonti pressochè contemporanee indicano come bozzetto. Quando Verdi ne venne in possesso la tenne nella sua villa a Sant'Agata. Quando essa venne donata dal Maestro alla sua morte fu collocata nel salone al primo piano della Casa di Riposo, secondo quanto indicato dall'architetto Camillo Boito. Attualmente è situata nel ricostituito Museo Verdi a pianterreno dell'edificio. Un altro bozzetto realizzato neggli stessi anni (1858) è attualmente conservato presso la Galleria d'Arte Moderna di Roma e fu donato dal Morelli al cognato Pasquale Villari.Tuttavia i due bozzetti sono ben lontani sia dalla trama del dramma di Byron, nel quale Jacopo Foscari muore nel Palazzo Ducale, sia dal finale dell'opera di Verdi, che dedica le ultime scene del terzo atto al dolore e alla tragica morte del Doge Francesco, cui viene annunciata la morte del figlio dalla nuora Lucrezia Contarini con l'aria "Più non vive l'innocente"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300183872
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - D. Morelli/ 1857 - a penna - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0