Madonna in trono con il Bambino e i Santi Giacomo Maggiore, Simone, Francesco d'Assisi e Bonaventura. Madonna con Bambino in trono con San Giacomo Maggiore, San Simone, San Francesco d'Assisi e San Bonaventura

pala d'altare, 1507 - 1507

dipinto

  • OGGETTO pala d'altare
  • ATTRIBUZIONI Signorelli Luca (1445-1450/ 1523): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Bolognese (requisiz. Napoleonica)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto costituiva la parte centrale di un più ampio complesso pittorico commissionato da Giacomo di Simone Filippini per la Cappella di famiglia nella chiesa di San Francesco a Rocca Contrada (l'attuale Arcevia, Ancona).Il nome del committente, la data di esecuzione del dipinto e il nome del guardiano procuratore dei Frati Minori Bernardino Vignato sono ricordati nell'iscrizione sul gradino del trono, mentre il nome dell'artsita è posto sulla piccola cartella sulla cimasa del trono. Al nome del committente e alla chiesa destinataria dell'opera rimandano rispettivamente i santi Giacomo, Simone e Francesco. Con il rimodernamento settecentesco della chiesa, la cappella Filippini venne spostata e il dipinto dovette subire non poche manomissioni: solo la tavola centrale venne trasferita nella nuova cappella e adattata alla decorazione barocca in stucco dell'altare, mentre la cimasa, la predella e i pilastrini laterali, che accompagnavano in origine l'immagine principale, vennero rimossi e trattenuti dagli eredi della famiglia. E' probabile che risalga a questo momento anche un pesante intervento di ridipintura, che interessò il pannello centrale, dove una monumentale struttura ad arco, sorretta da pilastri, venne a sostituire sul fondo la bella struttura ornamentale costituita dal tendaggio, limitando e offuscando altresì la pittura del cielo nella parte superiore; venne inoltre occultato il coronamento del trono, decorato con un cherubino, e nascosto da un arbitrario ingrandimento della testa della Madonna e il cartellino recante il nome dell'artista. Il ricordo di questa vicenda rimane nella porzione superiore del quadro, dove si conserva tuttora la parte alta del rozzo arco settecentesco e dove non è stata trovata traccia di pittura originale sottostante: a quanto pare la fascia superiore della tavola non venne dipinta dal Signorelli, perchè destinata a rimanere coperta al di sotto della trabeazione della cornice che la divideva dalla lunetta sovrastante. Probabilmente la struttura ad arco, sovrapposta all'antica pittura, aveva il fine di coprire quella fascia alta del supporto che, una volta dispersa la cornice, rimaneva visibilmente nuda. Sulle condizioni del dipinto all scadere del XIX secolo cfr. la relazione del Bertini e il successivo restauro affidato a Luigi Cavenaghi (cfr. Restituzioni 2006, p. 236 - 237).La pala Filippini risale ad una fase piuttosto avanzata nel percorso stilistico del Signorelli, in cui diviene frequente l'intervento dei collaboratori nella realizzazione delle numerose opere richieste all'artista. Il dipinto di Brera è considerato da gran parte della critica interamente autografo, anche se non è mancato chi ha proposto di riconoscere in taluni brani pittorici l'intervento di un assistente.Il restauro del 2006 non ha rilevato sostanziali differenze di qualità nell'esecuzione pittorica delle diverse figure, mentre l'intera composizione appare come frutto del disegno rapido e sicuro del maestro. Anselmi (in "Ricerca di una tavola sconosciuta dipinta in Arcevia da Luca Signorelli" in " Nuova Rivista Misera" III,, 1889 p. 119 - 124) ricorda che nel XIX secolo gli eredi della famiglia Filippini vendettero al commerciante di antichità Domenico Corvisieri di Roma la cimasa e la predella del dipinto di Signorelli, proveniente dalla chiesa di San Francesco, identificati dalla critica nella lunetta raffigurante "l'Incoronazione della Vergine, Dio Padre e due angeli musicanti (ora, dopo vari passaggi di proprietà presso il Museo di San Diego in California). Più problematico appare il riconoscimento dei pannelli della predella, identificati da Salmi ( Luca Signorelli, Novara 1953, p. 33, 34) e da Kanter (The Late Works of Luca Signorelli and his followers, 1498 - 1559, tesi di dottorato, New York Iniversity, p. 170 - 176) con cinque tavolette illustranti "Storie della Passione di Cristo" (Altenburg, Lindenau Museum), eseguite dal Signorelli in collaborazione con Girolamo Genga. Tuttavia tale ipotesi non corrisponde con la notizia data dall'Anselmi, secondo il quale nella predella erano raffigurate Storie di Maria; la predella oggi ad Altenburg inoltre fu acquistata nel 1848 presso E. Braun, in tempi e con provenienza diversi rispetto a quanto riportato dallo stesso Anselmi. Quali pilastrini laterali del dipinto sono stati proposti (M. Salmi, Luca Signorelli, Novara 1953, p. 34; Kanter,The Late Works of Luca Signorelli and his followers, 1498 - 1559, tesi di dottorato, New York Iniversity, p. 173 - 174) quattro pannelli dello stesso museo Lindenau, acquistati a Roma nel 1853 presso lo stesso E. Braun, illustranti i Santi francescani Bernardino, Elisabetta d'Ungheria, Chiara (?), e Ludovico da Tolosa, eseguiti verosimilmente dal Genga. Non esistono tuttavia prove decisive che i pilastrini affiancassero la pala del Signorelli oggi a Brera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300180336
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Nap. 703
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul gradino del trono della Madonna - JACOBI SIMONIS DE PHILIPPINIS AERE/ DEO ET DIVE MARIAE DICATUM/ FRE BERNARDI VIGNATO GUAR PROCURATE MD VIII - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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