Natività. adorazione di Gesu' Bambino; annuncio ai pastori

dipinto, ca 1497 - ca 1498

DIPINTO in origine su tavola trasferito su tela. CORNICE moderna (inizi XX sec.?) di forme rinascimentali a fondo azzurro con decori dorati a palmette e candelabre, presenta alla base due piccoli tondi con figure di santi a mezzo busto; al centro fra i due tondi ve n'è un terzo contenente una lettera "M" bianca annodata ad una lettera "S" più piccola rossa

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 125 cm
    Larghezza: 132 cm
  • ATTRIBUZIONI Signorelli Luca (1445-1450/ 1523): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigurante una 'Natività' proviene da Casa Tommasi di Cortona. L'opera faceva parte della collezione dell'industriale piemontese Riccardo Gualino (Biella 1879 - Firenze 1964). A seguito dell'apprezzamento ricevuto con l'esposizione di parte della sua collezione in Galleria Sabauda nel 1928, Gualino decise di donare alla Galleria una cospicua parte di tali opere, fra cui questo dipinto. La pratica di donazione si chiuse nel 1930. Nel 1933, insieme ad altre 48 opere, il quadro venne inviato in temporaneo deposito alla sede dell'ambasciata italiana a Londra in Grosvenor Square. La tavola di Signorelli venne posta nell'atrio dell'abitazione insieme al ritratto bronzeo di Mussolini e un tavolo marmoreo del XVI secolo di Palazzo Barberini. L'anno seguente la 'Natività' di Luca Signorelli insieme ad altri dieci oggetti d'arte tornarono in Italia perché ritenuti inadatti all'appartamento londinese ('Dagli ori antichi' 1982, p. 40). Adolfo Venturi (1926) giudica l'opera arcaicizzante e Lionello (1926; 1928) la colloca ai primissimi anni del Cinquecento in virtù di quegli elementi più nervosi del suo tratto, mentre lo sfumato dovette apprenderlo durante il soggiorno fiorentino. Anna Maria Brizio (1928) la reputa "un esempio superbo di sintesi tra forma e colore" .Incluso da Berenson (1932; 1936) nelle sue 'Liste', il dipinto è avvicinato al tondo Corsini da Van Marle ("The Development of the Italian School of Painting", L'Aia 1937, vol. XVI, p. 32). La composizione è analoga a quella della 'Natività' conservata a Napoli (Galleria Nazionale di Capodimonte). I rapporti stilistici con gli affreschi che il Signorelli eseguì a Monte Oliveto negli anni 1497-1498, consentono di datare questa l'opera della Galleria Sabauda a quel periodo, immediatamente dopo il ciclo toscano, proposta da Mario Salmi accettata dalla critica successiva (Salmi 1953). Accanto alle forme equilibrate di immota solidità tipiche della maniera giovanile, evidenziate nelle figure in primissimo piano, sono già percepibili, nella scena lontana dell'annuncio ai pastori, quei moti nervosi e bizzarri che il pittore va accentuando nel corso degli anni novanta del Quattrocento. Tali dati di stile, che certo gli derivarono forse dalla pittura nordica, erano anche il naturale sviluppo di quanto precocemente appreso dall'ambiente fiorentino dove lo fu influenzato in particolare dal drammatico fervore del segno di Pollaiolo. La luce netta e cristallina non raffredda la serena intimità ed umanità della scena e la linea d'ombra appare fusa e sfumata sulla compatta massa cromatica di toni freddi tipica dell'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350958
  • NUMERO D'INVENTARIO 759
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI cornice, recto, lato inf. al centro entro tondo - "M" + "S" - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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