Trittico-reliquiario con Crocifissione, Annunciazione e trenta santi. Crocifissione di Cristo con la Madonna,Maria Maddalena, Giovanni Evangelista, Longino, il centurione, Paolo, Pietro, Andrea, Bartolomeo, Santo papa, Biagio, Francesco, Ludovico di Tolosa, Agostino, Monica, diacono, martire, Annunciazione, Giovanni

reliquiario a trittico, ca 1365 - ca 1365
  • OGGETTO reliquiario a trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Da Reggio (notizie Metà Sec. Xiv): esecutore
    Jacopino Da Reggio (notizie Metà Sec. Xiv)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI De' Bartoli Andrea
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Trittico presenta nello sportello centrale la Crocifissione, in quello sinistro l'Annunciazione, il tutto coronato dalla presenza di ventisette santi e cinque sante entro archi trilobati su colonnine alternativamente poligonali e tortili. Sopra ogni coppia di santi, entro l'arco ad ogiva, e sopra la Crocifissione, vi sono quindici incavi circolari che in origine dovevano contenere delle reliquie protette da lastre di cristallo. Le tavole erano unite mediante cerniere, delle quali rimangono alcuni ganci. Il primo cenno critico a riguardo del dipinto è di G. Frizzoni (1891) che lo definisce "giottesco", mentre Cavalcaselle (1892), vede nella tavola una testimonianza dell'arretratezza della pittura emiliana del XV secolo; contemporaneamente si chiede se i firmatari dell'opera non possano essere quel Bartolomeo e Jacopino Maineri che nella seconda metà del XV secolo dipinsero nel Palazzo Comunale di Reggio Emilia. La critica successiva sarà, in linea di massima, concorde.In questa tavola si ritrovano elementi di una cultura di ascendenza giottesca che nell'espressività aspra e patetica delle figure sembra echeggiaregli orientamenti della pittura bolognese della cerchia di Vitale da Bologna. Soprattutto nei volti dei personaggi che assistono alla crocifissione si notano certe caratteristiche vicine ai modi di Simone dei Crocifissi. L'indagine del Volpe (1981), che collegava quest'opera al nome di Andrea de' Bartoli, mette a fuoco l'ambiente ed il momento cronologico in cui la tavola va inquadrata: una pittura strettamente legata ai modi della corrente più pacata e di orientamento realistico dell'arte bolognese intorno al sesto decennio. Anche particolari riguardanti la moda- le vesti femminili - sembrano confermare la datazione al 1365
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300180151-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Reg. Cron. 6019
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Ai piedi della Croce - HANC TABULAM FECERUNT BARTOLOMEUS ET JACOPINUS DE REGIO - Bartolomeo e Jacopino da Reggio - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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