ritratto di Dante

dipinto, 1590 - 1599

I lineamenti del poeta sono trattati secondo l'iconografia tradizionale fiorentina. La veste è in rosso scarlatto, con toni sul rosato stridulo nei punti più illuminati

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 61
    Larghezza: 42.5
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
  • INDIRIZZO Via Armando Diaz, 84, Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Pervenuto al Museo nel 1972, non è stato ancora esposto al pubblico. Nella raccolta di ritratti costituita da Paolo Giovio nel XVI secolo figurava il ritratto di Dante: esso faceva parte del primo nucleo della raccolta come scrive il Giovio a Mario Equicola, segretario del marchese di Mantova nel 1521 (P. Iovii Opera, Roma 1956 - T. I. p. 92); e gli Elogia, pubblicati nel 1546 a Venezia da P. Giovio, relativi ai personaggi i cui ritratti erano già nel suo museo, comprendono anche quello di dante. Nella edizione degli Elogia dei letterati che P. Perna curò a Basilea, nel 1577, corredati delle relative incisioni, l'immagine di Dante non coincide con quella del dipinto: il viso è meno allungato; lo sguardo meno laterale; l'abbigliamnento più fantasioso. Si tratta probabilmente di "licenze" dell'incisore; esistono infatti molti dipinti simili a questo del museo di Como, evidentemenete copia dal medesimo originale (Uffizi, n. 553); (Ambrosiana?). Un buon esemplare si trova presso la Yale Art School (riprodotto in: F. Jewett Mather Jr.: The Portraits of Dante, Londra, 1921, p. 49); la figura è a bisto intero e presenta molti particolari (pieghe dell'abito, risvolti del colletto, disposizioni delle foglie del serto di alloro) che coincidono perfettamente con il dipinto di Como; inoltre presenta lungo il lato superiore, una lunga epigrafe in capitale monumentale classica. Il dipinto del museo di Como ha invece una iscrizione- titolo in grafia incerta, non elegante, non riferibile certo all'ambiente culturale del Giovio; manca del particolre della mano che regge il libro; sembra quindi indubbio derivare da un originale e riferirsi ad epoca più tarda. L'esemplare segnalato a Vienna da vari autori (Muntz, 1900; Rovelli, 1928) faceva parte della collezione di ritratti dell'arciduca d'Austria; questi, in data 8 ottobre 1579 aveva scritto a Ottavio Giovio per richiedere il permesso di far eseguire copie dei ritratti del museo gioviano (publicato da S. Monti, Documenti Giovio inediti i "Periodico della Società storica di Como, 1904) da collocare nel suo castello di Ambras presso Innsbruck. Recentemente il Kunsthistorisches Museum di Vienna ha ricollocato la collezione nella sede originaria (Kunsthistorisches Museum: Guide to the collections - Vienna 1975 p. 126).Restauri: E' stato restaurato, rintelato, diffusamente ridipinto. Presenta varie graffiature.Bibliografia: P. De Vecchi: Il museo gioviano e le verae imagines degli uomini illustri in Omaggio a Tiziano ecc..; E. Muntz: Le Musée des portraits de P. Jove, in Memoires de l'Accadémie des Inscritiones et Belles- Lettres t. XXXVI 2 part. Parigi, 1900- p. 31; L. Rovelli: L'opera storica e artistica di P. Giovio, vescovo di Nocera, Il Museo dei ritratti Como, 1928. p. 159 e n. 147 dell'elenco; M. Gianoncelli: L'antico museo di P. Giovio in Borgovico, Como 1977, p. 34
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300177836
  • NUMERO D'INVENTARIO 587
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ISCRIZIONI in alto - DANTHES -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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