Tribuna sostenuta da 4 colonne di porfido e da quattro capitelli di marmo dorato di tipo composito (sopra l'angolo esterno un'aquila a tutto rilievo col rostro in su con un pesce tra gli artigli) sui quali s'impostano i quattro archi, a forma di ferro di cavallo che reggono la volta a crociera (che presenta giunzioni rilevate a fascia) e sormontati da quattro timpani figurati. Ogni arco è ornato con semicerchi, fior di loto e cuspidi. Nelle facciate anteriori e posteriori sopra questi, tralcio di girali. Nei sottili triangoli curvi che raccordano l'arco all'imposta fiori allungati a campanula, cimasa traforata, sporgente con acanto. Crateri a palmette concave e costolate. Sugli spigoli sottili colonnine scanalate; sui piedi ritti un quadrato con motivo a intreccio; da questi partono le lesene ornate con fogliami sormontate da due calici con doppio fior di loto e stretta fascia. Nel triangolo che inizia lo spiovente del timpano un delfino ed un uccello
- OGGETTO ciborio
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MATERIA E TECNICA
MURATURA
- AMBITO CULTURALE Bottega Greca Bottega Milanese
- LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La base e le colonne sono di spoglio queste ultime di un materiale scarsissimo nelle fabbriche milanesi e rimaste di un fiorente commercio di Milano capitale e forse in mano imperiali (della stessa officinaquattro colonne un tempo in S.Carpoforo, poi a Brera ora nei depositi del Castello Sforzesco). I capitelli del ciborio per Peroni (1974, p. 63) sono del IX secolo, mentre Bertelli (1981, p.47) dimostra nella struttura la coerenza progettuale risultante dal calcolo delle proporzioni in base alle quali risulta che le basi delle colonne sono del IV secolo ed i capitelli del VI secolo, datazione confermata dal ritrovamento, dopo la metà del secolo scorso, di alcune monete (Biraghi 1864, p. 30) che attestano che le tombe santambrosiane furono aperte a tempo del vescovo Lorenzo (490-512). Bertelli ritiene inoltre che la struttura non fu mai diversa dall'attuale, sono prova i residui iconografici degli stucchi soprattutto le figure di Gervaso e Protaso. Ma il dato più importante che allarga le prospettive dell'arte carolingia milanese è il riferimento dell'arte bizantina (per esempio la cupola sospesa), cosi da supporre la presenza a Milano di "operari graeci" considerato che ne erano stati chiamati nel 1017 a Padeborn per la costruzione di una cappella dal vescovo di Meinwerk. In conclusione l'autore vede delle pos sibili spiegazioni tipologiche nell'apertura alla cultura bizantina testimoniata anche nei mosaici absidali e probabilmente è proprio l'abbazia carolingia di S. Ambrogio il centro della nuova ellenofilia... sono state individuate almeno due maniere diverse nella decorazione e tre nelle facciate corrispondenti ad altrettanti maestri, ma il progetto è rigorosamente unitario. L'assegnazione è per Bertelli al IX secolo (ma per il X secolo sono Peroni, Arslan, Porter) se si nega che i personaggi maschili (a destra) e femminili (a sinistra) appartengono alla famiglia degli Ottoni. La loro identità rimane imprecisata. Inoltre le figure centrali dei due timpani laterali erano state interpretate come S. Benedetto e S. Scolastica oppure il vescovo Arnolfo I o Valperto e la Madonna. Per Bertelli sono identificati come Ambrosius-Ecclesio e Maria Ecclesia anche se non sembra scartare l'potesi che si tratti di S. Benedetto come omaggio dei Benedettini giunti da poco a S. Ambrogio. Nel 1870 dopo lo scavo sotto l'altare con il ritrovamento della tripli ce sepoltura (1863-64) si decise di allineare il ciborio col resto della chiesa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175699-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0