calice, ca 1923 - ca 1923

Calice in argento fuso con piede mistilineo a quattro lobi alternati a segmenti rettilinei con fascia iscritta racchiusa da cornice modanate; base suddivisa in quattro spicchi da costoloni terminanti a ricciolo, su cui si alternano due angeli a mezzo busto con la testa molto aggettante e le braccia incrociate reggenti spighe e due medaglioni in porcellana dipinta con gli stemmi del comune di Alzano e quello di mons. Santo Balduzzi. Il fusto a sezione ottagonale si conclude in alto con quattro figure di angeli a tutto tondo chini nell 'atto di sostenere li pesante sottocoppa modellata come un pulpito le cui sponde sono formate da quattro pannelli suddivisi da lesenette su cui sono applicate quattro figurette di angeli. I pannelli sono decorati da quattro medaglioni dorate, incorniciate da volute e una coppia di cherubini in alto, recanti quattro figurazioni finemente cesellate: la facciata e il lato meridionale della chiesa; la veduta dell' interno della chiesa; S.Martino che dona 11 mantello al povero; un accampamento militare con una figura che regge un'asta (?). Nel collo della base e nella parte inferiore del sottocoppa cono incastonati quattro lapislazzuli

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ fusione
  • ATTRIBUZIONI Genazzi Luigi (1876/ 1946)
  • LOCALIZZAZIONE Alzano Lombardo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice, che riproduce liberamente il famoso pulpito in marmo scolpito da Andrea Fantoni retto da quattro telamoni posto nella navata centrale della chiesa di S.Martino, fu offerto al prevosto mons. Santo Balduzzi (1871-1945), in occasione della sue feste giubilari (1923) dagli Alzanesi, indi da Balduzzi donato alla Basilica. Infatti in questa occasione la chiesa parrocchiale venne elevata al rango di Basilica minore con decreto del Pontefice Pio XI. Il nome degli artefici è inciso sotto il piede. Non ho trovato notizie di D.Colombo (potrebbe essere quel Damiano Colombo che era insegnante di arte orafa e cesello alla Scuola della Società Umanitaria di Milano nei primi decenni del Novecento). Mentre nel cat. della mostra "Milano 70/70" (1911) vi è una breve biografia di Luigi Genazzi, cesellatore, medaglista, argentiere, Milano 1876-1945: frequentò i cortli dell'Accademia di Brera e della Scuola del Castello in Milano, insegnò alla Scuola d'arte e Mestieri di Alessandria (1901 -8), visse a Parigi dal 1910 al 1915; indi aprì a Milano nel 1915 un laboratorio per la medaglistica e l'argenteria, distrutto nel 1943 da un bombardamento. Coltivò la scultura e la pittura, ma si dedicò massimamente al cesello, all'insicione, alla medaglistica e argenteria. Il calice di Alzanti, modellato e cesellato con grande perizia, è detto in bronzo argentato sia da Patelli (1918,p.128) che da mons. Beretta (1910,p.39), ma il punzone 800 ripetuto più volte indica che si tratta di argento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300155548
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI fascia bordo del piede - A MONS. BALDUZZI / GLI ALZANESI / XX MAGGIO 1925 / FESTE GIUBILIARI E BASILICALI - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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