Leggenda di Medea (fronte)

sarcofago, 125 - 149

Fronte di sarcofago, rettangolare con profilo sporgente in basso e orlo superiore a listello, parzialmente rotto. Diviso in due parti poi ricongiunte. Orlo superiore rotto in parte. La figura di Medea che sta per uccidere i figli è acefala. Teste corrose. Rilavorata la metà di sinistra; per la spalline della kline vi è l'ipotesi sia stata sostituita ad una figura ritenuta incongruente

  • OGGETTO sarcofago
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ trapanatura
  • MISURE Altezza: 65.8 cm
    Lunghezza: 230.5 cm
    Spessore: 12 cm
  • AMBITO CULTURALE Arte Romana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo, costituente in origine il fronte di un sarcofago, riporta le fasi salienti del dramma di Medea. La prima parte della storia raffigurata segue lo schema dei sarcofagi con questo tipo di soggetto; la seconda parte presenta invece alcune variazioni. Davanti alla porta del talamo sta Giasone, col mantello abbassato sui fianchi, mentre i suoi due figlioletti mandati da Medea recano a Creusa (Glauce per Levi ) il diadema e il peplo avvelenati. Dietro loro sta il Genio, in exomis, che presiede alle nozze ferali, col capo reclinato, in mano la fiaccola rivolta a terra e due teste di papavero piene di semi. Creusa, seduta sulla kline nuziale in leggero chitone e himation sulle ginocchia, ascolta la vecchia nutrice abbigliata con mantello e cuffia; in terra è un dittico aperto. Creusa ha indossato i doni e sta per abbattersi in preda alle fiamme. Il vecchio padre Creonte, in tunica e mantello, assiste alla scena prima di gettarsi e morire sul corpo di lei, mentre il suo scudiero racconta l'atroce evento a Giasone, vestito di clamide e ancora ignaro. Un'erma dionisiaca separa dalla scena successiva: Medea brandisce la spada contro i figli che giocano a palla e poi sul carro tirato da draghi, mandato da Helios, parte per Atene con i cadaveri dei figli. L'opera appartiene ad una serie di altri sarcofagi, con lo stesso tema di raffigurazione, di derivazione tardoellenistica. Rispetto a questi altri rilievi, il presente è considerato l'esemplare più antico. Notevole per la composizione, le armoniche proporzioni, la ricchezza dei panneggi. Una replica, un po' più tarda, si trova a Roma al Museo Nazionale Romano. La scena di destra, la più drammatica, è molto coloristica, anche per il maggior uso del trapano; la parte di sinistra è di ispirazione più classica. Provien probabilmente da Roma. La metà di sinistra, coperta di calce per darle forma ovale, fu murata su una porta della corte di Mantova ( galleria degli Specchi ). La metà di destra era alla villa Favorita, sopra una porta della loggia destra verso il giardino. I due pezzi pervennero al Museo dell'Accademia nel 1774-75 dove furono riuniti. Così ricomposto il fronte fu trasferito al Palazzo degli Studi nel 1784 (circa). Poi a Palazzo Ducale a seguito della Convenzione del 1915 tra Comune di Mantova e Stato Italiano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152425
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. Gen. 6763
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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