San Carlo Borromeo offre a San Luigi Gonzaga la prima comunione

dipinto, 1839 - 1839

Dipinto con semplice listello ligneo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Sindico Pietro (1818-1893)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto viene realizzato nel 1839 dal mantovano Pietro Sindico, come chiarisce una Storia di Mantova manoscritta del canonico Luigi Rosso, vissuto nella prima metà del XIX secolo (in L'Occaso 2008, pp. 17-18). Egli infatti descrive il "Nuovo quadro rappresentante San Luigi Gonzaga, che è ammesso alla prima sua Communione per mano di San Carlo Borromeo. Fu questo quadro fatto in Milano dallo studente di pittura Pietro Sindaco [sic] mantovano, figlio del vivente Vincenzo argentiere, per l'oratorio interno dell'Imperial Regio Ginnasio a carico di spontanee offerte dei scolari, e professori, dovendo servire di ancona al nuovo altare della detta cappella ora trasferita nell'antica aula del detto Ginnasio, siccome distrutto venne sin dall'anno 1833 l'antichissimo oratorio interno e ridotto ad altr'uso. Parlando di questo quadro il pittore (che dà grandi speranze avendo prodotto sin ora non pochi pezzi di sua professione, che meritarono i giusti elogi non solo de' suoi maestri in Milano, ma nella sua patria ed altrove degli intelligenti dell'arte) dimostrò genio magnifico nel suo pensiero. L'oggetto espresso venne con leggiadria e grazia. […]. Vestito è il giovinetto alla spagnola […]. Questo quadro […] venne riposto al suo luogo stabile decorato di nobile cornice indorata" (L'Occaso 2008, pp. 17-18). Prima di essere collocato nell'oratorio, Sindico chiede di esporre il quadro in una sala dell'Accademia Virgiliana (ANVMn, b. 38, Atti della vecchia Accademia, fasc. 1839, 19 giugno 1839). Il dipinto rimane nel Ginnasio fino al 1882; è quindi trasferito nel Palazzo Accademico dove Intra lo descrive nel 1895 (L'Occaso 2008, p. 25). Viene consegnato nel 1922 in Palazzo Ducale, indicato nel relativo verbale (cfr. Tamassia 1996, p. 60) così come nell'inventario del Palazzo Ducale (1948) come opera emiliana seicentesca. Il dipinto è esposto alla Mostra iconografica gonzaghesca del 1937 (p. 73 n. 325) poiché rappresenta la prima Comunione di san Luigi Gonzaga, impartitagli da san Carlo Borromeo nel 1580. Per analogo motivo è presente anche a Castiglione delle Stiviere, alla Mostra iconografica aloisiana del 1968 (p. 148). Nel 1937 il quadro è indicato come di ignoto seicentesco, ma viene poi detto che lo "stile del dipinto accusa un'esecuzione della metà del Sec. XVIII"; Ozzola (1946, p. 21 n. 99; 1949, n. 206; 1953, n. 206) lo ritiene ottocentesco, di scuola romana; Bosio nel 1968 lo cataloga come opera settecentesca; Berzaghi infine, nel 1980, lo cita solamente per ribadire la sua originaria provenienza dal collegio gesuitico di Mantova, già indicata nel 1937. La restituzione della pala a Pietro Sindico avviene solo in tempi recenti (L'Occaso 2008, p. 18). Il pittore - a quanto è dato oggi sapere - dopo aver studiato all'Accademia di Brera esordisce ventunenne sulla scena mantovana con quest'opera, cui fa seguito due anni dopo un Beato Alfonso de' Liguori nella chiesa mantovana di San Leonardo (L'Occaso 2008, p. 19); la sua attività successiva, tra l'Italia e la Francia, include una litografia inneggiante a Garibaldi (L'Occaso 2008, p. 172 nota 17) e la pala d'altare della chiesa di Saint Roche a Nizza, firmata "P. Sindico f.", di non altissima qualità; non si hanno altre notizie su di lui sino alla fine degli anni Settanta, quando lo ritroviamo a Parigi, attivo come restauratore e astronomo (L'Occaso 2008, pp. 19-21). Per una certa intelligenza nello studio della fonte di luce artificiale, e per la pennellata fluida e morbida, il dipinto è tra gli esiti più felici della pittura mantovana del primo Ottocento; dal punto di vista stilistico vi si nota l'ascendente di Sabatelli (?). Che l'opera già appartenga al Romanticismo lo credo anche per una certa teatralità, nelle figure vestite come per un'opera verdiana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152060
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 714
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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