fregio con emplemi gonzagheschi

dipinto, 1701 - 1701

Uno dei venti pannelli su cui sono stati applicati gli affreschi strappati che costituiscono una decorazione pittorica formata da un fregio arricchito dalla presenza di emblemi gonzagheschi e ritratti. In basso e in alto i fregi architettonici seguono l'intero perimetro della decorazione, che è scandita da mensoloni

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi provengono dalla sala nella Corte Vecchia del Palazzo detta, un tempo e per via di questa decorazione, dei Principi, ma oggi nota come sala del Pisanello. Quest'ultimo nome è in verità attestato sin dal 1471 e si deve alla celeberrima decorazione tardo-gotiica di Antonio Pisano (cat. 28-48). Già nel tardo Cinquecento la sala viene rivestita da nuove pitture (cat. 276-279) e nel 1701, abbassato di circa un metro e mezzo il soffitto (PACCAGNINI 1972c, p. 13), i murali del Pisanello sono ulteriormente coperti da questo ciclo che mostra una sequenza di ritratti dei Gonzaga: da Luigi, capitano del popolo dal 1328, a Ferdinando Carlo, ultimo duca della casata. ANTOLDI nel 1815 (p. 5) scrive che gli affreschi, "coperti di calce nell'anno 1797, ebbero a soffrire non poco, ma nel 1808 furono diligentemente ripuliti, ed in appresso rinfrescati, conservano tuttavia la loro effigie primiera". Il descialbo avviene in realtà già nel 1806, a opera del pittore Giovanni Viviani e può essersi prolungato sino agli inizi del 1807; Viviani, studente dell'Accademia di Belle Arti nel 1805 (AAVMn, Atti della vecchia Accademia, b. 36, fasc. 1805), lavorerà poi con Agostino Comerio. In seguito i murali sono in parte ridipinti: viene cioè nascosto l'apparato decorativo barocco e i ritratti rimangono a vista ma circondati da una nuova ornamentazione neoclassica. Si ritiene che questo intervento sia databile al 1808 (PACCAGNINI 1969b, p. 35); le ridipinture a tempera, di gusto neoclassico, sono eliminate nel corso dello strappo avvenuto nel 1963-1964 e sono oggi documentate solo da fotografie (cfr. LEVI 1925, p. 228). Credo invece che quel lavoro fosse lievemente successivo e che a esso faccia riferimento un pagamento di 270 lire del 7 novembre 1812, ad Agostino Comerio, "per pitture alla Sala dei Duchi intorno alle pareti" (ASMn, Sc, b. 120, fasc. 1812)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152041-1
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 2058
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • ISCRIZIONI nel cartiglio posto sotto l'emblema - [...] IECTA - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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