Annunciazione

dipinto, ca 1620 - ca 1625

dipinto con semplice cornice lignea intagliata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Santner Carlo (notizie 1615/ 1630)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela sembra essere in Palazzo Ducale almeno dal 1803, anche se la descrizione dell’opera con cui la si può identificare presenta delle incongruenze. Rispetto al “quadro in figura ovale di braccia 6 alto, e largo braccia 4 rappresentante la Beata Vergine Annunciata del Viani”, la nostra pala ha infatti misure ben maggiori. Tuttavia, la seguente documentazione permette di seguirne gli spostamenti e confermare l’identificazione. In un elenco del 1807 di quadri selezionati per andare a Brera, troviamo l’indicazione: “Quarant’Ore nel Ginnasio. Un quadro del Viani rappresentante la Beata Vergine Annunciata, e che fu poscia trasportato nella Galleria nuova del Palazzo Ducale”. Negli inventari del Palazzo il dipinto è costantemente riconoscibile e nel registro del 1828 (?) le misure sono indicate con maggior precisione. Il dipinto è quindi inventariato nel 1937 come “Maniera del Viani, per quanto i colori siano più torbidi ed il disegno più scorretto”. La pala è ignorata da Ozzola e il primo accenno a stampa potrebbe essere del 1973, quando Paccagnini (p. [38]) menziona un’Annuciazione del Viani. La Tellini Perina (in Pittura a Mantova 1989, p. 48) allude forse a questa tela quando accenna a un’Annunciazione riferita al Viani ma da assegnare al bavarese Karl Santner; la studiosa rimanda tuttavia al catalogo di Ozzola, dove nessun dipinto di quel soggetto è attribuito al Viani, complicando quindi il riconoscimento dell’opera. L’attribuzione al Santner è certamente avanzata da Bazzotti nel 1996 (p. 49 nota 17) ed è confermata da Sanguineti (scheda 13, in I dipinti 2002, p. 82). Sanguineti segnala inoltre che il dipinto si trova già tra quelli raccolti in Palazzo Ducale nel 1803, proveniente dall’oratorio delle Quarantore che, a sua volta, fu collettore di opere da altri edifici di culto soppressi: la pala del Santner vi giunge infatti da un non meglio specificato oratorio posto nelle vicinanze di Palazzo Te. In un inventario del 15 maggio 1796 dell’oratorio del Te la nostra tela è riconoscibile con “Un quadro grande in tela rappresentante la Beata Vergine Concetta con cornice a vernice d’oro; questo è stato messo in custodia nella chiesa delle Quarantore presso quel Vicario sussidiale” (ASMn, Amministrazione Centrale del Dipartimento del Mincio, b. 21?). L’oratorio nel quale la nostra pala si trovava in origine era dedicato proprio all’Annunciazione (L’Occaso 2006, p. 83) e nasce alla fine del XVI secolo. Nel 1594 Vincenzo I Gonzaga “fece assegnare ai Padri Minimi una Chiesetta sullo stradone posto nell’Isola del Te, nel quale solevasi fare la corsa de’ Barbari, e donò loro una contigua casa rustica, ed una pezza di terra” (L. Andreasi, in ASMn, Documenti patrii d’Arco, b. 162, p. 22). Se l’identificazione della chiesetta non è scorretta – poiché potrebbe esserci confusione con la chiesa di San Biagio, eretta sul Te nel 1595 e demolita nel 1628 (Amadei 1750 [1954-1957], III, pp. 124-125 e 436) – essa si trovava quindi in fondo al viale che partiva dall’esedra di Palazzo Te (Belluzzi 1998, p. 242-243). Sembra piuttosto probabile che si tratti proprio dello stesso luogo di culto, chiuso alla devozione nel 178x e demolito nel 180x. Il nostro dipinto, caratterizzato da una pennellata molto fluida e da un registro cromatico prezioso e brillante, appartiene a una fase dell’artista in cui i bagliori metallici della Galleria degli Specchi (1618) e dell’Annunciazione (cat. [363-364]) sembrano superati. L’evoluzione stilistica dell’artista sembra prendere le mosse, attorno al 1620, dalla conoscenza del Fetti, che ne ammorbidisce la pennellata e lo porta a dipingere una pala come questa o il coevo Arcangelo Raffaele di Capodistria (Museo Regionale, inv. 3298; reso a Santner in L’Occaso 2006, p. 83). Nella gloria angelica non escludo che il pittore mostri la conoscenza delle opere di Giovanni Baglione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152018
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 647
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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