Ritratto di Niccolò Piccinino

dipinto ca 1580 - ca 1610

Dipinto privo di cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte della serie di ritratti già nella galleria sabbionetana e giunti a Mantova nel 1773. Le tele, ora divise tra la Biblioteca Teresiana e il Palazzo Ducale, sono identificate come appartenenti a un ciclo di ascendenza gioviana da Ladner nel 1935 (p. 389), ma solo in anni piuttosto recenti Bazzotti (1993) ne ha compreso la provenienza da Sabbioneta. La nosta tela non pare espressamente indicata nell’inventario di consegna dei quadri sabbionetani (cfr. Ventura 1997, pp. 109-110), a meno che non sia sotto erronea identificazione. Il dipinto giunge in Palazzo Ducale nel 1922 (v. Introduzione, p. 000); è genericamente citato come ritratto di Niccolò Piccinino da Ladner (1935, p. 389), che data l’intera serie al Seicento; è in seguito, nel 1937, inventariato come opera settecentesca e con l’iconografia già suggerita da Ladner. Ozzola (1949, n. 252; 1953, n. 252) mantiene l’identificazione mentre anticipa la cronologia dell’opera al XVII secolo, ritenendola di scuola emiliana. Il modello iconografico cui il nostro ritratto si attiene è probabilmente la medaglia eseguita, forse attorno al 1441, dal Pisanello; Kenner (1897, pp. 244-245 n. 118; seguito dalla Klinger 1991, II, p. 145) suppone però che Piccinino sia quel “Niccolò Fortebraccio” la cui immagine, copiata dagli affreschi attribuiti da Vasari a Bramantino nelle stanze vaticane, giunge a Paolo Giovio attraverso Giulio Romano (Vasari 1568 [1971, III], pp. 259-260) a da lì trova ulteriore diffusione. È tuttavia evidente l’affinità tra il nostro dipinto e la medaglia pisanelliana, tanto che se il 6801 derivasse, attraverso l’esemplare gioviano, dall’affresco vaticano, devo ritenere che questo sia stato conforme alla medaglia, così come il ritrattino della serie di Ambras, oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna, coerente alla serie, o il tondo affrescato (e anch’esso coerente all’immagine pisanelliana) da Giovanni Badile su uno sguancio di finestra della cappella di San Girolamo in Santa Maria della Scala a Verona. La galleria di condottieri e personaggi illustri sabbionetana viene portata a buon termine nel nono decennio del XVI secolo, ma è possibile che alcuni dipinti, tra i quali quello in esame, siano databili più avanti. Il Ritratto di Niccolò Piccinino pare infatti opera già seicentesca, per via della gamma cromatica spenta e intessuta su toni terrosi. Opera di un artista probabilmente attivo a Sabbioneta a cavallo tra i due secoli (forse lo stesso autore di altri tre ritratti della stessa serie: cat. [236], [237] e [238]), non mostra segni dell’arte di Bernardino Campi, che per molti anni coordina le decorazioni dipinte per Vespasiano Gonzaga
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151993
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 6801
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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