due figure zoomorfe

dipinto, (?) 800 - (?) 899

Affresco strappato e montato su alveolare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Affresco strappato e montato su alveolare proveniente da una ncchia a parete di un ambiente, non localizzbile con precisione, dell'area compresa tra il seminario vescovile e il sito su cui sorgevano il primitivo battistero urbano e la chiesa di San Paolo. Non conosciamo con precisione la data dello strappo, ma i lavori che interessano quell’area si datano dal 1958 e si può presumere che l’intervento sia realizzato allora; nel 1978 il dipinto è depositato dalla Soprintendenza Archeologica di Mantova nel Museo di Palazzo Ducale (L’Occaso 2005, pp. 254-255 nota 139). La provenienza dell’opera si ricostruisce proprio grazie al verbale di consegna, a una fotografia conservata nell’archivio del Palazzo Ducale (che mostra l’affresco in sito ed è pubblicata in L’Occaso 2005, p. 253) e alla testimonianza di Archinto Araldi, intervenuto come restauratore nello strappo dell’opera, a una data che non è in grado purtroppo di precisare. Perdute sono le pitture dell’intradosso della nicchia, visibili nella foto citata, mentre esiste ancora l’affresco trecentesco che si trovava al di sopra (cat. [9]). La fotografia non lascia capire con precisione di quale ambiente dell’insula sacra si tratti, ma la testimonianza di Araldi permette di localizzarlo proprio nelle immediate adiacenze dell’antico battistero. La pittura è divisa su due registri: in entrambi sono schematicamente dipinte delle figure zoomorfe, che nel riquadro inferiore potrebbe essere un mammifero (?), mentre nella centina è apparentemente un pesce (?). La provenienza del dipinto offre anche un termine post quem cronologico, derivante dall’analisi archeologica della zona stessa. Brogiolo ritiene infatti che il battistero sia databile attorno alla metà del VII secolo (in Brogiolo, Marano 2008, p. 173); insisto nel dire che se anche il nostro strappo non proviene esattamente da quell’edificio, doveva trovarsi in un ambiente a esso attiguo e cronologicamente coerente. In quell’area sono state trovate alcune tracce di pitture altomedievali (Ibsen 2004), tra cui resti della decorazione di una sepoltura a cassa in muratura, riferita alla metà del VII (G.P. Brogiolo, in Brogiolo, Marano 2008, p. 162) o all’VIII secolo (Tamassia 1984, p. 123). Gianfranco Fiaccadori mi suggerisce però (com. or.) di datare un po’ più tardi il nostro dipinto (già peraltro indicato come alto-medievale: L’Occaso 2005, p. 254); lo collega alla rinascita carolingia del IX-X secolo, leggendovi una ripresa dal tardoantico tipica di quell’epoca, e avanza un confronto col velarium della cripta di Aquileia. Allo stato attuale delle conoscenze, la nostra è la più antica testimonianza pittorica del Mantovano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151948
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 104187
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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