porta - ad un battente, serie di Pozzo Paolo, Marconi Giovanni Battista (sec. XVIII)

porta ad un battente, 1773 - 1780

Porta a battente unico laccata di bianco con ornamentazioni e figurazioni dorate e dipinte. Entrambe le facciate della porta presentano tre doppie specchiature su piani leggermente ribassati, due dalla forma rettangolare alle estremità ed una quadrata al centro, con bordure variamente dentellate, modanate e dorate. Intorno alle specchiature è dipinto un raffinato decoro vegetale costituito, su di un fronte (quello con Muzio Scevola)da un finissimo giralle,l'altro da un esile stelo da cui si dipartono, simmetricamente, foglioline (simili a campanule) di colore verde e rosso e sottili motivi a girali dorati; in corrispondenza degli angoli delle specchiature sono dipinti motivi a "rosetta". Su entrambi i fronti le specchiature in alto presentano su fondo ocra, un'ornamentazione in grissaille di tradizione classica al centro un'aquila ad ali spiegate appoggiata su un drappo, sostenuto da due satiri che reggono rami di quercia e di alloro e ghirlande a loro volta appese a due specie di candelabri. Le specchiature in basso si presentano con cornice e fondo analoghi a quelle in alto e comprendono all'interno un'altra decorazione in grissaille con due girali vegetali che confluiscono al centro in due figure antropomorfe reggenti un cesto di frutta. LA DESCRIZIONE CONTINUA NEL CAMPO AN

  • OGGETTO porta ad un battente
  • MATERIA E TECNICA legno/ pittura/ doratura
    FERRO
  • MISURE Profondità: 7cm
    Altezza: 7 cm
    Larghezza: 285cm
    : 285 cm
    : 141cm
    : 141 cm
  • ATTRIBUZIONI Pozzo Paolo (1741/ 1803): progettista
    Marconi Giovanni Battista (notizie 1783-1789): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La porta si colloca tra la terza stanza e il Passetto dell'Appartamento degli Arazzi. Essa fa parte di una serie di cinque porte che mettono in comunicazione le varie stanze dell'appartamento. L'appartamento degli Arazzi, che si trova al piano superiore dei palazzetti tardogotici che collegandosi alla Magna Domus creano il cortile di Santa Croce. Tra il 1576 e il 1582 il duca Guglielmo lo riadattò a propria residenza ampliandolo; dopo di lui fu riservato alle duchesse ed ebbe l'appellativo di Madama. Nella seconda metà del Settecento, quando era noto come appartamento Verde, fu restaurato e modificato con la creazione delle stanze degli Arazzi e dell'Imperatrice. Le stanze degli Arazzi sono tre, già dette delle Imperatrici, del Leone e dell'Aquila, adattate a fine Settecento a contenere la serie di nove arazzi raffaelleschi detta degli Atti degli Apostoli. A seguire si trova la camera dello Zodiaco che conserva ancora la volta a padiglione dipinta nel 1579 da Lorenzo Costa il Giovane per Guglielmo Gonzaga. Vi è raffigurato il Carro di Diana trainato da cani tra le costellazioni del cielo (nel Cinquecento la camera era detta dei cani). Nel corso del Settecento, l'appartamento e tutto il Palazzo versava in condizioni di abbandono tale da giustificarne un grosso intervento di restauro, al fine di destinarne l'uso a residenza prima del governatore asburgico e poi dei rappresentanti del regime napoleonico. A partire dal 1772 è presente a Mantova l'arciduca Ferdinando d'Asburgo, in qualità di governatore. Per lui e per la moglie Beatrice d'Este vanno ristrutturate le stanze per consentire un'adeguata permanenza a Mantova; responsabile dei lavori è nominato l'architetto Paolo Pozzo. Il Pozzo si avvale dell'opera dei suoi allievi, tra cui primeggia per gli ornati Giambattista Marconi, e lo stuccatore ticinese Stanislao Somazzi. Si fa risalire al Pozzo il progetto della delicata decorazione delle porte ornate dell'appartamento "massime nello specchio di mezzo, di simboliche figure, contornate parte di corone di fiori, parte da una catena di nastri vario-colorite". La raffinatezza dell'insieme è sottolineata dal delicato contrasto tra lo sfondo bianco e i colori teneri delle raffigurazioni che temperano la loro radice arcadica con nitida compostezza. A queste pitture si accompagnano con calibrata armonia gli ornati a monocromo - cammei, candelabre, girali vegetali e meandri - che simulano bassorilievi. Esecutore del progetto di Paolo Pozzo è il Marconi, che come sottolinea il Pacchioni: "fece gli ornati a tempera dei soffitti, delle porte, delle lesene, dei basamenti"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151511
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. St. 119706
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2008
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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