Motivi decorativi/ figure/ stemmi

dipinto, ca 1500 - ca 1549

Dipinto murale

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Besta
  • INDIRIZZO Via Fabio Besta, Teglio (SO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione a stemmi sottostante il ciclo ariostesco venne rimessa in luce dal Perrone durante il restauro di inizio secolo a discapito dei corrispettivi riquadri delle storie dell'Orlando Furioso (Mulazzani 1983). Senz'altro la decorazione fu abbondantemente ridipinta dal restauratore Turri, e non è detto che vi siano pareti di completa restituzione, per il cui accertamento sarebbero indispensabili analisi murarie. Sopra il camino sono raffigurati gli stemmi delle Leghe grigie e del Vescovo di Coira. Gli stemmi presentano alcune differenze rispetto alla loro raffigurazione usuale. La Lega grigia di solito presenta lo scudo partito d'argento e di nero e inquartato da una croce a partire dal XVI secolo. L'insegna del vesco di Coira ha sempre lo stambecco in campo rosso e non d'oro.Il selvaggio nella Lega delle Dieci Giurisdizioni solitamente leva la mano sinistra con la clava (per le descrizioni si fa riferimento a Tagliabue, 1894, che commenta un manoscritto dell'uomo d'arme Alberto da Vignate, compilato dal 1496 al 1524, ove sono descritti dettagliatamente le insegne araldiche degli svizzeri). Mancherebbe all'appello l'insegna della Lega Caddea (o della Casa di Dio), la cui assenza non pare motivata. La loro presenza è forse un omaggio al potere grigione che dominava la Valtellina dal 1512. Occorre poi considerare le raffigurazioni a lato del camino. Molto strane sono le raffigurazioni degli animali: a sinistra un leone, che ha piu' l'aspetto di un grosso gattone, e a destra una scimmia che pare giocare con una noce di cocco. Proprio la raffigurazione della scimmia che compare qui, e spesso nella Sala della Creazione, suscita quesiti, poiché sia dal punto di vista araldico che iconografico ha significato negativo, di vizio, imitazione, frode. I due messaggeri hanno riprodotto sugli stendardi altri animali: lascia perplessi quello di sinistra, mentre quello di destra pare essere di sicuro un gambero, emblema dei Gambara. Il legame con la famiglia bresciana dei Gambara è giustificata dal fatto che Lucia Gambara era la madre di Agnese Quadrio, moglie del giovane Azzo II (Palazzi Trivelli, 1986), che contrasse matrimoniomolto verosimilmente intorno al 1526-1527. Sulla destra poi vi sono 10 stemmi dei Guicciardi e quello dei Balbiani (o De Barbiano) di Varenna. Quest'ultimo è giustificato dal fatto che la madre di Ippolita Alberti era Violante Balbiani (probabilmente di Varenna e non di Chiavenna, come dice il Mulazzani) (Palazzi Trivelli, 1986, Mulazzani, 1983). Tutte queste indicazioni ci consentono di postulare una datazione per l'antica decorazione della sala che fu compiuta con ogni probabilità dopo il matrimonio di Azzo II con Agnese, e quindi dopo il 1526-1527, non escludendo il fatto che fosse realizzata proprio per celebrare quell'evento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300114315-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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