Testa di Dio Padre. Dio Padre

dipinto ca 1495 - ca 1505

Personaggi: Dio Padre

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 19.6
    Larghezza: 17
  • ATTRIBUZIONI Bevilacqua Giovanni Ambrogio Detto Liberale (notizie 1481-1502): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ambrogio Da Fossano Detto Bergognone (inv. Galleria Melzi)
    Foppa Vincenzo (berenson, 1968)
    De Predis Ambrogio (zeri, Inventario Cini)
    Scotti Cristoforo (pelliccioli)
    Maestro Della Pala Sforzesca (longhi E Fototeca Collezione Cini)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il frammento faceva parte, insieme al "San Girolamo" di una tavola più ampia: il "Dio Padre" era posto nella zona superiore e il "San Gerolamo" occupava probabilmente nella zona intermedia. I nimbi sono realizzati in stucco con tracce d'oro ed incisioni. I due ovali risultano citati nei più antichi inventari (numeri 36, 37 e 38) della galleria Melzi (1802 e 1809) con un terzo frammento, pure ovale, raffigurante "ritratto di vescovo" con l'attribuzione al Bergognone. Successivamente, in casa Melzi d'Eril - Barbò, essi risultano riuniti in un'unica cornice insieme ad altri due santi (San Martino e Sant'Ambrogio), ora in ubicazione sconosciuta, attribuibili tramite confronto fotografico allo stesso Bevilacqua.Nonostante le vecchie attribuzioni al Bergognone, le due figure sono state attribuite dal Carotti (in "Capi d'arte appartenenti a S.E. Joséphine Melzi d'Eril Barbò, Milano 1901)al Bevilacqua in base al confronto con la "Madonna con Bambino con il Padre Eterno in gloria e Angeli (Dresda, Pinacoteca).Le due tavolette furono acquistati nel 1942 da Vittorio Cini, presso la cui collezione furono viste da Berenson (che le attribuiva a Foppao al Butinone), da Federico Zeri (che le attribuiva a Ambrogio De Predis), e da Longhi (che le attribuiva al Maestro della Pala Sforzesca); Mauro Pelliccioli infine suggeriva un'attribuzione a Cristoforo o Gherardo Scotti.L'attribuzione ad Ambrogio Bevilacqua è di Vertova (" A Dismembered Altar piece and Forgotten Master, I e II, in "The Burlington Magazine", CXI, 1969, nn. 791 e 792, pp. 70 - 79; 112 - 121), sulla scorta di quanto già suggerito da Carotti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300097729
  • NUMERO D'INVENTARIO Reg. Cron. 5482
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul retro della tavola in un cartellino - proprietà duchessa melzi d'eril - barbò / via manin, 23 - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bevilacqua Giovanni Ambrogio Detto Liberale (notizie 1481-1502)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1495 - ca 1505

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'