Danza macabra

dipinto, 1485 - 1485
Borlone Jacopo (attribuito)
notizie 1460-1467/ ante 1487

Grande affresco sui temi della Morte e del Giudizio; è diviso in tre parti: in alto il Trionfo della Morte, al centro la Danza Macabra e in basso i resti della parte comunemente riferita ai Vizi e alle Virtù

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Borlone Jacopo (attribuito)
    Scanardi Giacomo Detto Oloferne (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Bottega Dei Baschenis Di Averara
  • LOCALIZZAZIONE Clusone (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è del 1485 come testimonia la data segnata sul cartiglio esterno a sinistra, nel Trionfo in alto. Si tratta di una sintesi unica di tutti i temi macabri che ritroviamo separati in altri affreschi dello stesso genere sparsi per l'alta Italia (v. Trentino, es. Pinzolo) e l'Europa (origine franco germanica), di matrice letteraria, diffusi a causa delle pestilenze quattrocentesche. Il tema del Trionfo della Morte è più specificamente italiano. Solo dopo la metà dell'800 gli esperti di storia dell'arte e gli storici cominciarono ad interessarsi agli affreschi dei Disciplini apprezzandoli nella loro qualità e nel loro significato e cercarono di individuare l'autore o gli autori. La critica più recente è propensa ad attribuire le "Storie di Gesù" e gli affreschi macabri a Giacomo Borione e alla sua bottega. H "Magister Jacobus pentor" dei documenti dell'epoca, è attivo a Clusone dopo il 1460 come attestano i registri della Confraternita dei Disciplini; è un pittore locale ma dotato di grande capacità espressiva e vivacità coloristica. A lui i Disciplini diedero l'incarico di illustrare ai fedeli i temi della vita di Gesù e quelli della Morte e del Giudizio. Complessivamente si tratta di una predica in immagini ad edificazione dei fedeli in un luogo situato vicino al cimitero, ma è anche paragonabile a una sacra rappresentazione in tre atti simultanei o a una visione impressionante ed ammonitrice che appare all'osservatore. L'antico Oratorio, sopraelevato nella seconda metà del secolo XVIII con la conseguente distruzione di parte degli affreschi del Trionfo della Morte e della Danza Macabra. I danni patiti nella terza parte inferiore dell'opera, dove dovevano trovarsi Vizi e Virtù (probabilmente perduti nel 1673 con la trasformazione della facciata e l'addossamento di una scala, come si legge in iscrizione della sala superiore), impediscono di cogliere in pieno il significato complessivo dell'affresco. Resta valida l'ipotesi secondo la quale il tema generale dell'affresco riguarderebbe i Novissimi: dopo la rappresentazione della morte, destino ineluttabile, c'è il Giudizio con l'Inferno e il Paradiso. Nei restauri del 1970 emerse a destra il gruppo dei Disciplini oranti. L'autore non è noto, diverse ipotesi: il Malvezzi (1882) pensò a Giacomo Scanardi da Averara, detto Oloferne, associato a Troso da Milano; P. Antonio Uccelli riprende l'attribuzione degli affreschi interni dando anche la Danza Macabra a Giacomo Borlone, altri vi vedono i Baschenis di Averara, altri nella parte superiore artisti legati ai pittori attivi alla corte sforzesca (B. Bembo, V. Foppa; Zanetto Bugatto; Cristoforo Moretti...). Ipotesi che il tema, scendendo dall'area franco-svizzera e transitando per il Piemonte, si sia incontrato con la pittura di Giacomo Giaquerio Senior e seguaci e quindi sia entrato in Como, Clusone e Lombardia e Veneto (Cortesi-Mandel 1972)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300096714-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sulla prima fascia divisoria - "O ti che serve a Dio del bon core. Non havire pagura a questo ballo venire. Ma alegremente vene e non temire. Poi chi nase elli convene morire" - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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