stalli del coro, insieme di Morari Filippo (attribuito) (sec. XV)
Il coro ligneo è composto da 22 stalli, impostati su di un'alta pedana, forniti di sedile ribaltabile e separati da paratie traforate con un motivo di bifora e sovrapposto rosoncino. Sopra questi si imposta un secondo ordine di schienali ornati come quelli dell'ordine inferiore con motivi "certosini" a losanghe, a stella, annodati, di raffinata fattura. Il tettuccio piano che chiude superiormente il coro è ornato con analoghi motivi e chiuso da una cimasa semplicemente scorniciata. A quest'ordine maggiore di stalli ne è anteposto uno minore, più semplice, i cui pancali si innestano sulla pedana del primo. Ha sostegni a barbacane sagomati e schienali alla certosina con figura centrale di losanghe entro ricche cornici come in quelli retrostanti dell'ordine inferiore. Da rilevare il ricorrente motivo del "giorno" dei sostegni del tettuccio in cui sono riprodotti fogliami e carpofori di gigaro, pianta frequente nelle ornamentazioni tardogotiche, probabilmente allusiva alla divina fertilità della Vergine
- OGGETTO stalli del coro
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MATERIA E TECNICA
legno di castagno
LEGNO DI NOCE
legno/ pittura/ intarsio
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ATTRIBUZIONI
Morari Filippo (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco d'Assisi
- INDIRIZZO Piazzetta San Francesco d'Assisi, Brescia (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attesta l'iscrizione il coro fu commissionato dal generale dell'ordine dei minori Francesco Senni, detto Sanson. Il Begni Redona osserva: "La struttura del coro, a due ordini di sedili, si presenta sostanzialmente rinascimentale, per il modulo quadrilatero dei dossali intagliati a rigoroso motivo geometrico con sobrie incrostazioni di madreperla ed ebano, ....è ancora tributaria di forme gotiche nelle divisorie...come nei bracciuoli e nelle mensole di sostegno del coronamento". Il Morassi li ritenne "notevolissimi lavori" ma anche per quanto riguarda i disegni dell'intarsio "senza troppa fantasia, quasi sugli stili degli intarsi orientali", lo stesso vi rileva sopra i due di centro due cupolette ora non più esistenti ma di cui rimangono gli attacchi. L'autore è tradizionalmente indicato in Filippo Morari (Sacco), da Soresina (Cremona), famiglia che peraltro il Fenaroli ritenne da tempo redidente in Brescia. E' comunque certa nell'autore degli scranni la formazione strettamente settentrionale per l'assoluta assenza di elementi prospettici, che compariranno invece nelle armadiature della sagrestia, questa effettivamente opera del Morari (1511); il Ferretti ha rilevato la diretta derivazione dei motivi decorativi degli stalli bresciani dalle tarsie del Platina nel Duomo di Cremona
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300092347
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nel primo bracciolo da sinistra - FRANCISCVS. SANSON DE BRIXA/ GNAL. MINORVM. FIERI FECIT. 1483. M. A. 26 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0