storie di San Giorgio
le storie sono definite da riquadrature architettoniche ed articolate in tre registri sovrapposti, concluse nella porzione inferiore da uno zoccolo dipinto a tendaggi, e delimitate verso la navata da una candelabra con decorazioni monocrome. ciascuna storia è spiegata da un cartiglio con un'iscrzione in volgare, non più leggibile. nel registro superiore, a sinistra: scena non identificabile con figura femminile; sul lato opposto figura equestre, probabilmente s. giorgio. la porzione superiore della parete è abbracciata da un fregio che nelle parti meglio conservate mostra decorazione con grifi seduti e contrapposti. registro mediano: a sinistra scena del drago sconfitto e domato da s. giorgio, tenuto al guinzaglio dalla principessa; a destra scena frammentaria con gruppo di armati. registro inferiore: da sinistra si succedono due episodi con martirio del santo (flagellazione, supplizio ruota); infine decapitazione con angelo che reca in cielo l'anima del martire
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
-
MISURE
Altezza: 560
Larghezza: 700
-
ATTRIBUZIONI
De Passeris Andrea (notizie 1487-1517)
- LOCALIZZAZIONE Grosio (SO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco, scoperto dallo scialbo nel 1984, è frammentario "a causa di un grande tamponamento centrale dovuto all'inserimento nel sec. XVII dell'organo con relativa scala di accesso alla cantoria" (Coppa 1985, p. 126). "Il ciclo del martirio (...) si rifà al racconto fantasioso narrato nella "passio", secondo il quale S. Giorgio condotto in carcere fu costretto a passare la notte con una pesante pietra sul ventre ed ebbe una visione nella quale veniva preavvertito che avrebbe subito una serie di torture per sette anni durante i quali sarebbe morto e risorto per ben tre volte prima di venire infine decapitato. Questa ed altre tradizioni orali sorte nel corso dei secoli confluirono poi nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine" (G. Antonioli in Coppa, 1985, p. 41 e 187). Ritenuto di Andrea De Passeris dalla Coppa (1985) e da Rossi e Rovetta (1988), viene dalla Coppa confrontato con il ciclo di affreschi di questo autore alla Sassella presso Sondrio, risalenti al 1511 (p. 132); la studiosa segnala come: "l'impaginazione architettonica delle storie di S. Giorgio, forse la parte più nuova del ciclo grosino, risente con chiarezza a mio giudizio dell'esperienza milanese degli affreschi di Butinone e Zenale nella cappella Grifo in S. Pietro in Gessate, a cui rinvia direttamente l'ambizioso respiro spaziale delle scene e la monumentalità della costruzione architettonica" (ib.)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300086890-6
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0