stalli del coro, insieme di Brasca Pietro - ambito valtellinese (secondo quarto, primo quarto sec. XVI, sec. XVII)

stalli del coro, 1525 - 1549

il coro è diviso in due semicori, ciascuno composto da sei stalli con braccioli a voluta, addossati alle pareti laterali del presbiterio; al centro di osgnuna delle due sezioni si aprono le porte di accesso alla sacrestia ed al campanile; i dossali presentano due pannelli sovrapposti dipinti con scene simboliche e recano un baldacchino sostenuto da mensole a fogliami e volute; sono posti su alta pedana che unisce gli inginocchiatoi aggiunti successivamente, decorati da cornici mistilinee; i sedili sono apribili

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA legno di larice/ intaglio
    legno di noce/ intaglio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Valtellinese
  • ATTRIBUZIONI Brasca Pietro (notizie Sec. Xvi)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Valorsa Cipriano (zaccaria, 1883; Giussani, 1936)
  • LOCALIZZAZIONE Grosio (SO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Già citati nella visita pastorale Archinti del 1614: "Adsunt sedilia pro presbiteris hinc inde ante altare". Così descritti nella relazione Negri del 1682 (pubblicata nel 1985): "dalle parti (cappella maggiore) ha il sedile del coro per i sacerdoti con dodici sedie e suoi poggi coperti da arazzi ordinari". Lo Zaccaria (1883) li credeva intarsiati e li riferiva a Cipriano Valorsa, come pure il Giussani (1936). L'ultimo restauro ha permesso di accertare che "il mobile è stato assoggettato nel corso dei secoli ad estesi rimaneggiamenti, con integrazioni ed aggiunte di epoche diverse: sono chiaramente posteriori gli inginocchiatoi, riferibili all'inizio del XVII secolo per le profilature delle formelle sui frontali" (Coppa 1985, p. 138). Sono inoltre di fattura recente "quasi tutti i sedili ribaltabili con i relativi appoggi, numerosi pannelli di separazione fra uno stallo e l'altro, e diversi elementi della carpenteria" (ib.). La Coppa fa l'ipotesi che l'ubicazione originaria del coro fosse un'altra, perchè gli stalli coprono in parte gli affreschi con le storie di S. Giorgio e perchè la porta originale della sacrestia era spostata più a est dell'attuale. Secondo la studiosa "i dossali grosini presentano fortissimi punti di contatto con quelli del coro della parrocchiale di Chiuro, firmati da Pietro Brasca da Como e datati 1527". Hanno in comune il repertorio iconografico e "precise e ripetute rispondenze tipologiche e stilistiche" (1985, p. 139). Tra le altre "la poca attenzione, anzi parrebbe quasi voluta indifferenza, alla costruzione in profondità dello spazio oltre le figure in primo piano; infine - ed è forse l'aggancio più sorprendentemente puntuale - le somiglianze tipologiche e formali che collegano i putti che a Chiuro affiancano lo stemma Quadrio con le tre teste di cherubino che a Grosio costituiscono l'ornamento di un vaso di fiori" (1985, p. 144)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300086877-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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