lapide tombale, opera isolata - produzione Italia settentrionale (sec. VI)

lapide tombale, 540 - 540

Lastra rettangolare in marmo bianco di Lasa ricomposta da due frammenti, con qualche scheggiatura sui margini; la superficie è corrosa in alcuni punti. La lapide riporta l'iscrizione funeraria in caratteri capitali con tracce si rubricatura scolpiti a punta fine e punti divisori a trattino verticale; si nota la particolare forma della A, documentabile a partire dal IV sec. d. C., e la G assai simile alla C (riga 2); frequenti le sospensioni (righe 1,2,3) con tratto orizzontale sovrapposto alle lettere

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione funeraria fu rinvenuta a San Benedetto Po (MN, I.G.M. F. 62 II SE) nel 1785 nella chiesa abbaziale di S. Benedetto; fu poi trasportata al Museo dell'Accademia, fu successivamente trasferita nel Palazzo Ducale nel 1915 a seguito della convenzione tra lo Stato Italiano e il Comune di Mantova. L'iscrizione presenta un formulario caratteristico delle epigrafi cristiane (requiescit in pace; vixit annos plus minus), in cui assume particolare rilievo al fine dela cronologia l'indicazione della data consolare, riportata secondo lo schema comune dopo il 307 d.C., con la formula post consulatum (cfr. Testini). Qui l'indicazione del sesto anno successivo al consolato di (Decius) Paulinnus Iun. riporta al 540 d.C. (cfr. Degrassi). Meno utile per la cronologia è invece la menzione della terza indicazione, data la consueta mancanza del numero della serie quindecennale, inaugurata da Diocleziano nel 297 d.C. (cfr. Testini, op. cit.). Il defunto, Thomas, presenta il solo cognomen, secondo l'uso tardo, fra l'altro ebraico (cfr. Forcellini-Perin), piuttosto raro nell'epigrafia cristiana (cfr. de Rossi). L'indicazione della sua professione di negotiator, mercante, lascia ragionevolmente supporre che si tratti di un immigrato. Egli si definisce penitens (si noti la riduzione ad e dell'avverbio ae): tale epiteto, che troviamo ad esempio in un'iscrizione di Tortona (cfr. CIL) abbreviato pen, può essere messo in relazione al sacramento della confessione o forse a un atto di contrizione volontario, quale l'esclusione dall'eucarestia (cfr. Leclerq)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075498
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12178
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI Hic r(e)q(uiescit) in pace Thomas v(ir) h(onestus) ne/gotiator pen(i)t(ens) qui vixit ann(os)/ pl(us) m(inum) XXV dep(ositus) sub(diem) XI kal(endas) mar(tias) ind(ictionis) III/ sexies p(ost) c(onsolatum) Paulini Iun - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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